Quanto vale un articolo rispetto a una strategia di blogging? Queste sono domande che spesso si rincorrono durante le riunioni dedicate al piano editoriale. In queste occasioni si stabilisce cosa pubblicare e il peso un post all’interno di un percorso definito.
Certo, è possibile definire il valore di un contenuto. Non sempre in modo preciso, ma ogni articolo ha un ruolo. Uno degli errori comuni è quello di lasciare le pubblicazioni in mano al fato, alla casualità. Il calendario editoriale del tuo progetto, soprattutto se si tratta di un blog aziendale, deve ruotare intorno a obiettivi definiti.
Quindi devi conoscere la caratura di un post rispetto alla strategia. Di cosa sto parlando? Prendi un attimo la programmazione degli articoli: cosa vedi? Ci sono articoli differenti, vero?
Tutorial, pillar article, cornerstone content, notizia, intervista, approfondimento: ogni post segue le linee editoriali del blog ma ha caratteristiche differenti. Questo perché ha un determinato peso nella blog strategy. Qualche esempio?
Posizionamento
Molti articoli puntano al posizionamento, competono con i concorrenti e cercano di ottenere un buon risultato nella serp. Questo si traduce in maggiori opportunità di ottenere visite, in particolar modo se lavori bene con meta description, tag title e rich snippet. Il valore dell’articolo è dato dalla posizione che riesce a conquistare nella pagina di Google.
Anzi, il risultato è il numero di persone che cliccano sul link e che arrivano sul tuo blog: con Google Analytics puoi tracciare il comportamento dei visitatori e individuare il numero delle persone che raggiungono gli obiettivi prefissati (ad esempio l’atterraggio su una landing page o, meglio ancora, la compilazione di un form).
Il posizionamento, però, non è univoco. Non basta posizionarti e non lo devi fare a occhi chiusi: devi puntare sulle ricerche informative e non quelle commerciali. Come sottolinea anche Ivan Cutolo, il blog non deve cannibalizzare il traffico diretto verso un ecommerce o una pagina dedicata alle conversioni.
Il blog deve sfruttare al massimo la logica inbound marketing per farsi trovare nel momento in cui i lettori hanno bisogno di te. Quali sono i tool da sfruttare? Seozoom, Semrush e Majestic SEO possono definire con chiarezza la tua situazione.
Per approfondire: come impostare gli obiettivi di Google Analytics
Brand awareness
Un contenuto autorevole può creare valore in termini di brand awareness, può fare in modo che le persone riconoscano nel tuo nome una risorsa per risolvere un problema o per avere maggiori informazioni. Ci sono argomenti che nessuno vuole affrontare perché hanno bisogno di preparazione, competenza, tempo per organizzare le fonti.
Prova a superare la sfida. L’audience il tuo lavoro: non sarà l’articolo più condiviso del blog (la viralità a volte segue altri percorsi) ma grazie a questo contributo hai posizionato il tuo nome. Ti fai conoscere come un professionista competente in materia.
Difficile misurare i risultati nel breve periodo, e non puoi raggiungere l’obiettivo pubblicando un unico post: solo il tempo ti restituirà la misura del lavoro svolto. Punta sull’autorevolezza, fa’ in modo che i tuoi articoli rispondano a domande concrete e diano risposte chiare: li lettori si ricorderanno di te, del tuo blog, dei tuoi contenuti. In questi casi può essere utile usare Mention per tracciare le citazioni del brand.
Commenti
Un articolo può diventare un punto di discussione per la tua nicchia. Anzi, può trasformarsi in un ritrovo per le persone che seguono il tuo topic: ogni giorno arrivano nuovi commenti e domande. Il tuo compito? Rispondere, alimentare, gestire le diverse voci e fare in modo che si sviluppino contenuti complementari al post.
Questo è un aspetto che pochi blogger riescono a gestire e a riconoscere. Spesso si creano nuovi contenuti e si dimentica l’importanza di ciò che è già stato pubblicato. Il valore non è il click del visitatore al sito: qui stai fidelizzando il pubblico. Stai facendo in modo che le persone riconoscano nel tuo blog un riferimento, e questo è un punto a tuo favore.
Newsletter
Il blog è un ottimo strumento per alimentare una delle risorse intramontabili del tuo business: la newsletter. Ovvero un messaggio da inviare a una lista di contatti profilati e interessati al tuo lavoro. Per aumentare gli iscritti a questa lista puoi inserire dei widget e dei banner nelle pagine, senza dimenticare la forza dei tuoi articoli.
Alla fine del post puoi aggiungere un form e una call to action per invitare a iscriversi: “Lascia la tua email per ricevere la nostra newsletter con informazioni, notizie, contenuti extra”. Con un articolo è facile spingere il lettore a lasciare il suo contatto email, anche perché puoi sfruttare delle leve persuasive.
Un esempio pratico: nel contenuto puoi affrontare un trema con dati specifici e anticipare che fa fonte di questi numeri sarà condivisa nella newsletter. A questo punto il link verso il form per iscriversi è d’obbligo. Il contributo del post è indicato dal numero di contatti che riesci a profilare.
Da leggere: come scrivere un campo oggetto per la newsletter
Link earning
Un aggiornamento del blog può diventare una fonte da linkare e trasformarsi in uno strumento per fare SEO. Sai bene che i collegamenti ipertestuali sono fondamentali per il posizionamento sui motori di ricerca, e per ottenerli devi convincere i webmaster a linkare le tue pagine web. Ovviamente questa operazione è tutt’altro che semplice, ma i contenuti ti possono aiutare.
Il content marketing è decisivo: puoi pianificare un’infografica, un ebook o uno studio per fare link earning (invogliare le persone a linkare un contenuto valido), ma spesso questo accade con un semplice articolo. Ad esempio se hai creato:
- Una lista di risorse.
- Un’analisi attenta di un evento.
- Un punto di vista originale.
- Una guida completa.
Il contributo di un articolo può essere misurato attraverso un’analisi dei link in ingresso. Ma non puoi limitarti al numero di collegamenti, devi mettere in relazione la quantità con la qualità dei link. Non tutti i collegamenti sono uguali e tu devi prendere in considerazione diversi fattori. Lo strumento indispensabile è Ahrefs, perfetto per l’analisi dei link.
Condivisioni
Hai pubblicato un articolo utile, oppure una riflessione personale dai tratti forti. O ancora un contenuto divertente, fuori dai canoni. Insomma, stai ottenendo molte condivisioni e questo è un gran valore per il tuo progetto. Ma non puoi ridurre tutto a semplice numero: anche in quest’occasione devi incrociare qualità e qualità.
Per valutare i risultati puoi sfruttare uno strumento come Buzzsumo: ti permette di definire gli account che condividono i tuoi post dividendoli in giornalisti, aziende, blogger, persone normali e influencer. Un altro tool utile è Mention che traccia tutte le citazioni del brand attribuendo una valutazione ai profili.
Il valore dei tuoi post
Chiaro, il ruolo di un post può essere riassunto attraverso il numero di visite. Ma questa è una metrica grezza, senza fondamento. La soluzione ideale? Tracciare il comportamento dei tuoi utenti e scoprire quali sono i post che generano il traffico migliore, quello che arriva sulle landing page e compila il modulo o effettua l’acquisto.
A questo punto i numeri diventano relativi: a parità di argomento, un blog con 200 visite al giorno può dare maggiori soddisfazioni economiche di chi ne colleziona 2.000 perché il fatturato non si misura in visite ma in conversioni. E tu hai provato a definire il valore dei tuoi articoli?