Sul blog SEOchef ho già affrontato questo tema: come inserire link interni, elementi che permettono al lettore di scoprire nuove risorse. Ci sono diversi modi per aggiungere questi collegamenti: dal menu principale, dalla sidebar, dal footer del blog e dei post grazie agli articoli correlati.
E poi ci sono i link interni che vengono aggiunti nel contenuto principale. In ogni caso questi collegamenti sono utili per le persone e per i motori di ricerca: aiutano a individuare articoli pubblicati in precedenza (quindi il lettore rimane più tempo sul sito, visualizza più pagine, forse condivide) e danno una buona spinta alla SEO.
Meglio i link nel post o quelli posizionati negli spazi che incorniciano i paragrafi? Dipende dall’utilità del link e dall’obiettivo strategico: voglio portare visite a quella pagina? Voglio che Google la prenda in considerazione? I link nel testo sono naturali, nascono dall’intenzione del blogger di approfondire un tema. D’altro canto un esperto SEO come Benedetto Motisi suggerisce l’utilità dei link interni nelle aree sitewide:
È l’uso dei link interni nelle “parti ripetute del sito” che andrebbe rivalutato. Onestamente lo snobbavo un po’ ma è stato proprio il lavoro su un cliente del settore fashion a farmi ricredere, una situazione pregressa nella quale i contenuti interni mostrati nel sitewide ricevono una spinta davvero interessante e che sto cercando di replicare su altri progetti.
L’uso dei link interni non riguarda solo la necessità del blogger di mostrare un contenuto. O meglio, questo è il punto di partenza. Ma se vuoi ottimizzare questo processo lato SEO devi partire da un punto chiaro: quello dell’economia.
Pensa ogni volta che inserisci un link
Più link aggiungi a una pagina web e maggiore sarà il numero di condotti che dovrà attraversare il link juice, il valore che un collegamento dà alla risorsa linkata. Trovi un’ottima spiegazione di questo concetto nel video in basso, e l’immagine aiuta a comprendere la metafora del liquido. Il consiglio è semplice: se vuoi lavorare in ottica SEO per migliorare i link interni devi scegliere con cura le risorse.
Non sto dando un numero minimo o massimo di link da inserire, ma ti metto in guardia: usa quelli che servono. E scrivi anchor text descrittivi, capaci di collegare la risorsa con delle keyword utili per il tuo progetto. Le persone devono intuire il contenuto della pagina di atterraggio leggendo il testo, e lo stesso vale per i motori di ricerca.
Da qui nasce la seconda domanda: come scegliere la pagina da linkare? Se ho la parola “link earning” in un articolo, e diverse risorse che affrontano questo tema, quale sarà il punto d’arrivo per il click? Preferisco quello dal profilo enciclopedico o l’altro che approfondisce un aspetto specifico? Ci possono essere esigenze legate a progetti e scopi differenti.
Se non ci sono particolari indicazioni io lancio la query site:http://www.nomedominio.it “keyword” per capire, secondo Google, qual è la risorsa più rilevante nel sito. In questo modo non spreco le mie risorse e non inserisco link interni verso pagine inutili: punto tutti i collegamenti sulla pagina che voglio spingere. E che ha delle buone credenziali per Google.
Come inserire i link interni?
Con il codice HTML, scegliendo un anchor text descrittivo. Hai diverse esigenze e spesso dimentichi le priorità? A questo punto entrano in gioco i plugin per inserire link interni in automatico. WordPress mette a disposizione diverse estensioni per migliorare l’ottimizzazione del blog.
Una delle più famose è WordPress SEO by Yoast, utilissima e apprezzata da chi lavora in questo settore. Alla lista posso aggiungere altri nomi? Certo, ci sono i plugin che automatizzano il lavoro di link interni. Qualche esempio? SEO Internal Links e WP Optimize offrono ottimi servizi.
Cosa fanno per l’esattezza? Ogni volta che appare una parola aggiungono link interni verso una risorsa che hai deciso. In questo modo puoi ottenere il lavoro di internal linking senza muovere un dito. Non devi ricordare ogni volta qual è la pagina da collegare alla keyword: ci pensa il plugin.
Ecco la prima obiezione: “Se cito 10 volte la stessa parola nel post mi ritrovo lo stesso numero di link interni? Non si tratta di spam questo? Non è un lavoro inutile per le persone e per i motori di ricerca?”
Certo, è un comportamento anomalo. Quello che ho capito della SEO è che le azioni degne di nota per Google coincidono (quasi) sempre con quelle lineari per l’utente. I plugin WordPress che ho citato, però, sono studiati con cura e ti permettono di risolvere questo problema con un semplice settaggio. E inseriscono il link solo alla prima occorrenza.
Quindi la prima parola avrà il link, le altre no. Per scoprire come procede il lavoro di internal linking puoi usare la Search Console che ti consente di ricavare un elenco con tutte le pagine del blog: qui puoi avere dei numeri chiari e capire come avanza la tua attività. Un’attività che si muove a gonfie vele grazie ai suddetti plugin per inserire link interni in automatico.
Per approfondire: link building, due esperti al confronto
Ma sono la soluzione giusta?
Con i settaggi dei plugin puoi organizzare tutto e ottenere un ottimo risultato. Detto in altre parole, non hai problemi di ridondanza e di sovra-ottimizzazione all’interno della singola pagina. Nel caso di SEO Internal Links, ad esempio, puoi fare in modo che i collegamenti non escano nei titoli, nei post o nelle pagine. Puoi decidere se farli uscire o meno nei commenti.
Quindi hai il massimo controllo. L’obiezione è un’altra: quel link è utile? Mi rendo conto che questi plugin sono comodi e che rispondono a un’esigenza concreta (linkare con la stessa parola chiave la stessa pagina) ma aggiunge valore agli occhi dei lettori?
Io non riesco a prescindere da questa idea: meglio lavorare senza plugin. Lo so, sono perfetti per risparmiare tempo. Ma il controllo totale di quello che fai è sempre legato all’azione manuale.
Inserire link interni: la tua opinione
Non sono un esperto SEO ma scrivo ogni giorno articoli per blog e siti web. Quando posso – e quando non ci sono direttive diverse – seguo la logica descritta per inserire i link interni: un occhio all’ottimizzazione per i motori di ricerca e tanto valore per il lettore.
Evitando i plugin che automatizzano l’internal linking: meglio segnare tutto su un post it. Sei d’accordo? Come lavori con i link interni? Aspetto la tua opinione nei commenti.