Vendere è complesso.
Su questo, non ci piove.
Con l’attenzione del potenziale cliente sempre più strattonata tra chiamate all’azione e alternative commerciali, vendere non è più questione di esserci, ma di arrivare al momento giusto.
Potremmo dire che, se vendere è complesso, diventa un pelino più semplice vendere a chi già ci conosce.
A chi, in qualche modo, ha già avuto a che fare con noi.
Così, ecco che padroneggiare i segmenti di pubblico in Google AdWords diventa non solo uno dei tanti strumenti da utilizzare, quanto uno dei pilastri fondanti di una buona attività di marketing che espande, progressivamente, la percezione del nostro sito o e-commerce.
Ecco come iniziare.
1. Un elenco è tutto ciò di cui avrai bisogno
Esisteva un tempo in cui AdWords, per ogni elenco, richiedeva di implementare un tag apposito sul sito. Vuoi raccogliere gli utenti che visitano il carrello? Ecco il tuo tag. Vuoi separare gli utenti che leggono un articolo del blog? Ecco un altro tag. Con il rischio, neanche troppo remoto, di generare confusione e fraintendimenti con chi materialmente avrebbe dovuto implementare l’ennesimo codice.
Oggi, un nuovo account in AdWords genera in Libreria Condivisa > Segmenti di pubblico uno e un solo codice da implementare su tutte le pagine del sito. Permettendo di sviluppare poi, basandosi su regole, eventuali nuovi elenchi direttamente dall’interfaccia di AdWords.
Comprendere la potenza di queste regole è tutto ciò che serve per iniziare con il piede giusto, poiché possiamo filtrare l’elenco principale solo per i visitatori che hanno visitato pagine il cui URL contenga (o non contenga) una precisa keyword. O all’interno di un preciso range di date. L’utilizzo di operatori booleani AND e OR permette poi di arrivare con estrema precisione al giusto contesto, senza richiedere alcuna modifica al codice.
2. Importare Segmenti da Analytics è enormemente efficace
Tuttavia, se ricordi quando scrivevo qualche giorno fa di come e perché connettere AdWords e Analytics, troverai enormemente più efficace sviluppare elenchi di pubblico basati sui Segmenti sviluppati in Google Analytics.
Anche questo tipo di integrazione non richiede modifiche al codice (né di AdWords, né di Analytics) e ti permette di iniziare a ragionare sul contesto ideale in cui inseguire i tuoi clienti. Un paio di idee?
- potresti costruire un elenco di remarketing basato su un segmento in Analytics che evidenzi tutto il traffico generi una durata della sessione media di almeno 45 secondi;
- oppure potresti voler inseguire in AdWords solo gli utenti che hanno generato almeno 4 pagine/sessione;
- o ancora, voler entrare in contatto con tutti gli utenti che hanno avviato una ricerca tra i prodotti che offri.
Tutto ciò diventa rapidamente gestibile esportando Segmenti di pubblico normalmente usati per la classica analisi dei dati di traffico in AdWords, dove diventano elenchi di pubblico a cui indirizzare le tue campagne.
3. Se non bastasse, puoi (ancora) fare uso di tag aggiuntivi
Se ciò non bastasse, Anziché basare il tuo nuovo elenco in AdWords su regole, è ancora possibile ottenere uno specifico tag a sé stante.
Potresti, per esempio, voler raccogliere il traffico su un dominio a parte – un terzo livello, per esempio, su cui sono ospitate alcune landing – per convogliarlo verso la homepage del tuo e-commerce.
In alcuni casi, è comunque bene sapere di poter contare su una rete di sicurezza di questo tipo qualora i metodi precedenti non siano applicabili o vadano a complicare anziché semplificare la costruzione degli elenchi.
4. Infine, puoi creare elenchi partendo da indirizzi email
I tuoi clienti si sono iscritti al tuo e-commerce o alla sua newsletter e hanno dato il consenso alla condivisione di questi dati per fini commerciali, in conformità ai requisiti Customer Match?
Se questo è il caso, allora puoi utilizzare i loro indirizzi per costruire un particolare tipo di elenco di pubblico, da spendere poi in campagne in Rete Ricerca, Gmail e YouTube. Mica male, no?
5. Elenchi creati automaticamente
Nel momento in cui sul tuo account AdWords sono presenti conversioni – non è necessario che stiano raccogliendo dati o che siano attive – questo inizierà a costruire automaticamente elenchi di pubblico basati su chi ha convertito e chi non ha convertito.
Allo stesso modo, al crescere dei numeri, troverai elenchi definiti “Segmento di pubblico simile”, basati su un’espansione automatica della lista proposta dal sistema.
Fai uso di questi elenchi! Sono preziosi in entrambi i casi per testare la resa dei tuoi messaggi su persone che a) hanno avuto a che fare con te, convertendo in passato sul sito o b) si trovano in un contesto potenzialmente simile ma non necessariamente sono già entrati in contatto con te.
6. Informazioni sul pubblico
Uno degli aspetti di cui si sente parlare troppo poco riguardo gli elenchi di pubblico in AdWords è la loro grandissima capacità di recuperare informazioni sugli utenti contenuti all’interno.
In Libreria condivisa > Segmenti di pubblico, semplicemente facendo click su un qualunque elenco presente, purché questo abbia raccolto il numero sufficiente di elementi all’interno, troverai presentate le principali statistiche e informazioni demografiche delle persone coinvolte.
Questi dati sono estremamente preziosi quando abbiamo intenzione di lanciare una nuova campagna in rete display e ci permettono di identificare interessi in-market e affinità da cui partire, così come città di destinazione o dispositivi preferiti.
7. Visione completa
Infine, è bene ricordarsi di come Google metta a disposizione una comodissima estensione per Chrome, chiamata Google Tag Assistant. Attraverso Tag Assistant possiamo rilevare con maggiore semplicità tutti i tag di Google presenti su qualunque sito (anche di cui non disponiamo accessi alle campagne in AdWords o ai report in Analytics).
Tag Assistant leggerà direttamente nell’HTML il richiamo a codici di conversione, remarketing, Analytics o setup di Tag Manager per aiutarci a risolvere – se necessario – alcuni dei più comuni problemi di implementazione.
Sempre attraverso Tag Assistant potremo, nei casi più interessanti, registrare le azioni dei diversi tag sul nostro e-commerce tra un cambio pagina e l’altro, per assicurarci che tutto proceda come da programma. Uno strumento in più, semplice e potente.
Tracciare sempre, tracciare tutto!
Quando parlo di Analytics, sono solito ricordare come “tracciare sempre, tracciare tutto” sia un piccolo mantra da tenere sempre a mente. Beh, torna utile anche in questo caso, quando puntiamo a raccogliere gli utenti del nostro e-commerce nei contesti migliori per progettare campagne AdWords maggiormente performanti. Non credi?