Fare live tweeting non è uno scherzo, non è un’attività da archiviare ai margini della tua strategia. Spesso può diventare uno strumento decisivo. Può dare la giusta visibilità a un concetto, a un’idea espressa in un momento particolare. Soprattutto, può essere un buon volano per avere visibilità.
Ma di cosa sto parlando? Cos’è il live tweeting? Con questo termine si indica il lavoro di narrazione di un evento attraverso Twitter. Un social network che ha fatto della sintesi il suo cavallo di battaglia e può essere sfruttato per fare storytelling in real time. Non puoi esserci? Ti racconto cosa succede.
Il live tweeting è una pratica che non può essere delegata a persone poco esperte, il rischio di creare malintesi e di ottenere il risultato opposto a quello sperato è imminente. Perché si lavora con ritmi veloci, magari da mobile e in situazioni frenetiche. Quindi l’improvvisazione è bandita, devi scegliere persone competenti: community manager, social media specialist e soluzioni simili.
Ma quali sono i passaggi decisivi per ottenere frutti interessanti da questa pratica? Cosa devi fare per avere un live tweeting di qualità durante il tuo evento? Ecco i dettagli che fanno la differenza: in questo elenco puoi leggere le sfumature che si trovano tra un lavoro approssimativo e un prodotto degno di nota.
Scegli un buon hashtag
Primo passaggio per pianificare l’attività di live tweeting: devi individuare un hashtag valido, capace di rappresentare la tua attività evitando fraintendimenti. E puntando sull’usabilità. Come ben sai, l’hashtag è una parola condivisa con un cancelletto all’inizio che consente al termine in questione di trasformarsi in link. O meglio, in etichetta: se viene cliccato restituisce la lista di tutti i tweet.
Tutti i tweet che hanno usato l’hashtag. Quali sono le caratteristiche vincenti? Deve essere unico, senza varianti, facile da scrivere, da ricordare e da pronunciare, ma deve essere lontano da qualsiasi gioco di parole e altri trend. Quindi prima di sceglierlo fai una ricerca e assicurati di essere l’unico a usarlo. Ultimo punto: l’hashtag dovrebbe essere breve altrimenti occupa troppi caratteri.
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Crea una postazione per fare live tweeting
Sai qual è uno dei tanti punti fissi per fare un buon live tweeting? Avere una postazione definita per operare. Nella maggior parte dei casi c’è un bancone con tre o quattro computer che consentono di operare sui diversi social. C’è chi si occupa di Facebook, chi di Instagram e chi ancora di Twitter. Senza dimenticare che ci può essere anche una divisione per compiti (visual, testo, video). Cosa deve esserci sempre in una postazione per fare live tweeting durante un evento? Ecco una lista minima:
- Computer portatili.
- Cavetti e caricabatterie di qualsiasi tipo.
- Postazioni USB e schede per macchina fotografica.
- Linea Wi-Fi dedicata allo staff.
- Software per agevolare la pubblicazione dei post.
Su quest’ultimo punto ci sono versioni differenti. C’è chi preferisce lavorare su soluzioni differenti (Tweetdeck per Twitter, Onlypult per Instagram..) e chi lavora con soluzioni totali come PostPickr. Io lascio scegliere liberamente, non c’è una soluzione migliore o una peggiore. L’importante è avere il miglior esito possibile quando fai il tuo live tweeting.
Organizza il calendario degli aggiornamenti
Il lavoro di live tweeting non inizia con l’apertura della sala: l’hashtag è già in movimento grazie al digital PR che ha permesso di pubblicare post su blog di settore, e ha creato interazioni con blogger e influencer. Però puoi programmare una linea generale dei contenuti da condividere su un calendario editoriale non troppo rigido, ma capace di essere un punto di riferimento. Quindi puoi prevedere dei macro settori: foto del pubblico e dei relatori, citazioni, annuncio degli interventi, video, GIF…
Condividi foto dell’evento e del backstage
Ovvio, le immagini su Twitter funzionano. Quindi nel tuo live tweeting puoi prevedere diverse fonti per il tuo stream. Ad esempio puoi usare il telefonino per scattare, modificare con l’editor nativo del social network e condividere. Oppure puoi aspettare il fotografo ufficiale che scarichi le foto sul desktop per avere una scelta maggiore. Senza dimenticare il backstage, dietro alle quinte. Una buona fonte di immagini arriva anche dagli utenti che si trovano in sala: da retwittare senza alcun problema.
Una buona soluzione per ottenere più risultati contemporaneamente: se lavori da smartphone puoi collegare Instagram e Twitter con una ricetta IFTTT che ti consente di pubblicare le foto pubblicate sul primo social come contenuto nativo sul secondo. Quindi non come link, hai una vera e propria immagine allegata. A questo punto, però, devi usare l’hashtag su Instagram.
Crea delle basi per il visual
Le foto sono importanti, ma puoi ottenere molto anche dalle grafiche. Ad esempio puoi condividere delle frasi centrali esposte durante l’intervento su uno sfondo, aggiunte come testo su un’immagine per creare delle visual quote. Il mio consiglio: crea la base (o le basi, una per relatore) su Canva e rimani in ascolto. Magari dedica un computer solo a questo lavoro così delicato.
Non dimenticare l’interazione
Questo è un aspetto molto importante. Spesso il live tweeting si riduce a semplice pubblicazione dei contenuti, ma con Twitter puoi anche interagire. Ad esempio puoi rispondere a complimenti e critiche, puoi ripubblicare i contenuti del pubblico e stimolare l’interazione con domande che possono abbracciare argomenti diversi. Ad esempio la qualità degli interventi e dei relatori.
Raccogli i tweet più importanti
Il live tweeting può essere gestito come storytelling digitale dell’evento. Viene organizzato per permettere alle persone di avere un riferimento chiaro di cosa succede durante l’evento, e può essere inteso come una forma di digital advertising: mi mostro, mi faccio notare. Come tutte le pubblicità ha un costo ma può essere usata anche come documento di sintesi per altri scopi.
Ad esempio puoi creare una narrazione nella narrazione. Hai raccontato l’evento con i tweet, ma puoi anche raccogliere quelli più importanti e fare un lavoro di content curation. Quindi catalogando, approfondendo e organizzando ciò che conta su una piattaforma differente. Io ti suggerisco due strade: la prima è Storify e la seconda è WordPress. In entrambi i casi puoi creare un documento capace di riassumere i tweet che hanno segnato la tua attenzione e proporli al pubblico in una forma organizzata.
Con l’embedded di WordPress Storify è diventato quasi inutile, ma io preferisco usare sempre questa piattaforma. In primo luogo perché ha funzioni avanzate per personalizzare e arricchire gli embedded che arrivano da diverse piattaforme (Facebook, Instagram, Twitter) e poi ha il motore di ricerca interno per individuare i post da aggiungere nella raccolta. Senza dimenticare che puoi embeddare tranquillamente il tuo Storify in un post di sintesi da pubblicare sul blog aziendale.
La risorsa: come aggiungere il contatore sul pulsante Twitter
Come fare live tweeting: la tua esperienza
Queste sono regole importanti. Anzi, più che di regole voglio parlare di consigli per avere il massimo dal live tweeting. Un’attività che, lo ripeto, può essere decisiva per il tuo evento ma anche per ottenere obiettivi secondari. Come l’aumento dei follower e la visibilità del brand. Sei d’accordo? Secondo te ci sono altri dettagli da aggiungere? Lascia qui la tua opinione.