Spesso quando si ragiona sulla struttura e l’ottimizzazione di uno shop online si prendono i migliori esempi di ecommerce per tentare la grande impresa. Vale a dire seguire le strade più ambiziose, quelle dei grandi portali che riescono a fatturare come delle macchine. Senza soluzione di continuità.

esempi di ecommerce

È un ragionamento valido? Vale sempre la pena seguire la direzione proposta dai grandi nomi per creare il tuo negozio su internet? Questo è un problema importante: spesso si sottolinea l’importanza di prendere come riferimento chi ha più esperienza di te nel settore. Ma bisogna considerare anche altro.

Ad esempio la base di partenza, il target di riferimento, le risorse economiche a disposizione in un momento. Molti siti web si comportano in un certo modo perché possono affrontare le conseguenze.

O magari hanno una struttura interna capace di sostenere alcune scelte. Si dice sempre non prendere come riferimento assoluto i grandi player del settore. Il motivo? Ecco gli esempi di ecommerce che possono portare verso conseguenze disastrose che dovresti evitare a tutti i costi.

Per approfondire:’ottimizzazione SEO di un ecommerce

Attenzione al posizionamento SEO

Fai uno studio dei competitor e scopri che i siti nel tuo settore puntano verso delle keyword con volumi altissimi. Tipo scarpe da ginnastica, tavolo in legno e altre soluzioni simili. Magari non parole chiave secche ma combinazioni minime. Che invidia, vero? Ti lanci subito nella mischia.

Alt. Lo sai che questa scelta può essere perdente per la tua strategia SEO? Non sempre conviene combattere a denti stretti per scalzare i concorrenti e conquistare parole chiave con alto volume di ricerca. C’è chi ha alti budget da spendere in questo settore e può permettersi di raggiungere orizzonti infiniti.

Se non vuoi iniziare una battaglia senza frontiere puoi lavorare in modo intelligente, sfruttando il concetto di long tail keyword. Vale a dire le parole chiave molto lunghe e con un alto tasso di conversione, ma un livello di concorrenza minore e un volume di ricerca basso. Anche minimo. Meglio avere 1.000 visitatori che non acquistano o 10 che hanno bisogno esattamente di ciò che stai offrendo? Qui si trova lo snodo.

Il blog è veramente utile per lo shop?

Spesso si sottolinea l’importanza del blog aziendale nel mondo dell’ecommerce. Ed è così, puoi innescare il processo di inbound marketing grazie alla pubblicazione degli articoli. Ti fai trovare nel momento in cui hanno bisogno di te con contenuto valido, utile, informativo. Quindi è un vantaggio.

Dipende. Molti ecommerce aprono il blog e poi lo abbandonano, lasciano che la polvere e le erbacce conquistino gli spazi destinati alla pubblicazione degli articoli. Questo accade perché il diario online, in particolar modo quando ha una valenza aziendale, ha bisogno di costanza e continuità. Devi investire.

Ma non solo dal punto di vista economico, c’è un impegno di tempo importante per ottenere buoni risultati in questo settore. Ed ecco che, all’improvviso, l’idea di avere un blog sull’ecommerce viene messa in discussione. Conviene veramente? Vale la pena? Non sempre è utile seguire gli esempi di ecommerce.

Footer: deve essere proprio così?

Guarda Amazon che footer che ha. Ci sono decine di link che riproducono un secondo piano di navigazione. Perché non lavorare in questa direzione? Se tra gli esempi di ecommerce molti fanno in questo modo forse un motivo ci sarà. E invece devi fare molta attenzione a questo passaggio.

footer ecommerce

Quando Amazon decide di lavorare sul footer.

Mettere dei collegamenti nel footer vuol dire replicare in ogni risorsa lo stesso schema, che però resterà sempre in ombra. Qui puoi inserire link di servizio, pagine da esplorare solo nel caso in cui ci siano delle esigenze specifiche. Perché alcuni ecommerce hanno una marea di collegamenti?

Forse ha diverse aree di servizio – resi, sconti, prodotti fallati, spedizioni – che devono essere subito chiare al pubblico. Ma non è detto che anche il tuo sito web debba riprodurre questa varietà. Soprattutto da mobile, queste aree diventano sempre più invisibili. Meglio fare economia e aggiungere solo i link utili.

Menu di navigazione e megamenu

Altro elemento simile al footer che, da sempre, richiama l’attenzione di chi ama mettere tutto nella home page. Spesso i webmaster che non lavorano bene sulla navigazione e sulla struttura del sito cercano di rendere ogni pagina raggiungibile dalla home. Dimenticando uno dei concetti base di un sito.

Vale a dire la scarsità delle risorse di Google e del pubblico. Non puoi dare attenzione a ogni cosa, non sempre le persone sono disposte a decifrare una marea di voci in un megamenu immenso. Lo stesso discorso vale per il crawler di Google. E allora, questo cosa significa per chi progetta siti?

megamenu

Un esempio di megamenu su Buffetti.

Semplice, gli esempi di ecommerce devono essere interpretati con attenzione. Spesso si usano megamenu infiniti per poche categorie, solo perché è d’impatto e scimmiotta le dinamiche dei grandi shop online. Ma quando hai centinaia di tassonomie questa scelta è utile. Se ne hai 3/4 forse devi lavorare sulla semplicità. E magari scegliere una navigazione più semplice, asciutta e immediata.

Home page infinita: cosa mettere?

I miei esempi di ecommerce parlano chiaro: la home page deve essere lunga, infinita, ricca di immagini e slideshow per mostrare il maggior numero di prodotti possibili. In realtà questo è un altro grande mito che non sempre può essere utile al tuo scopo. Perché la pagina iniziale dovrebbe essere una vetrina.

Qui metti ciò che conta veramente, i prodotti che fanno la differenza. Se mostri tutto cosa succede? Impedisci al pubblico di sfruttare la navigazione, appiattisci il sito e comunichi – a Google e agli utenti – che tutto è importante. Quindi niente merita attenzione. Ma Amazon lo fa, ora mi dirai.

Questo non ha valore perché la quantità di prodotti che gestisce Amazon è infinita e ciò che mostra nella home page è una parte minima. Microscopica. Ma pensata per il target, vale a dire per te. Qui trovi solo ciò che serve per catturare la tua attenzione e nulla di superfluo. Pensaci prima di fare altri passi.

Da leggere: inbound marketing per ecommerce

Esempi di ecommerce: la tua idea

Sempre utile seguire il riferimento lasciato dai grandi brand e dagli ecommerce con risorse illimitate? No, è giusto prendere spunto ma è anche importante contestualizzare per capire come lavorano gli altri.

Senza mitizzare e puntare verso una copia carbone di ciò che fanno gli altri. Non è questo il tuo scopo e non è la strada da seguire per ottenere grandi risultati nel mondo dello shop online. Sei d’accordo? Lascia la tua opinione nei commenti, affrontiamo insieme questo tema così importante.