Ci sono dei passaggi poco chiari quando decidi di aprire un ecommerce. Altri, invece, sono alla luce del giorno. E spesso chi ignora quest’ultimi punti lo fa perché preferisce sorvolare sui passaggi ostili per la propria idea. Questo è un comportamento sbagliato. Anzi, quasi da criminale.
Non puoi creare un ecommerce senza una consapevolezza di base, un approccio empirico capace di dare risposte chiare a chi inizia un percorso basato sulla vendita online. Dall’esterno tutto appare molto semplice, e si vedono solo i grandi successi o l’efficienza di un sito web che monetizza.
Credo che non esista realtà più controversa e articolata di uno shop online. Non puoi mai avere la sicurezza di ritrovarti in una botte di ferro. E, soprattutto, non puoi iniziare la tua avventura senza aver approfondito un paio di punti. Ad esempio? Partiamo da un aspetto che sta sempre a cuore.
Da leggere: come ottimizzare una scheda ecommerce
Il sito ecommerce ha un costo (relativamente) alto
Mai sbagliare con il prezzo di un sito web: impossibile dare una cifra esatta a priori, soprattutto per progetti di ecommerce. Inoltre è scorretto usare delle stime di tipo economico. Come fai a sostenere il livello di un prezzo troppo alto o basso? È relativo, dipende da cosa cerchi dal tuo progetto.
Un aspetto che non puoi ignorare: di base un ecommerce è più costoso. Racchiude strumenti raffinati e deve chiamare in causa delle attenzioni tecniche diverse. Creare un modulo per il carrello, una pagina categoria che sia chiara e SEO friendly, una scheda prodotto per vendere: sembra facile?
Non lo è. Aprire un ecommerce è un’avventura fantastica, il primo step verso una serie di successi impossibili da prevedere. Eppure è questa la vera rivoluzione del tuo business. A patto che si parta da questa consapevolezza: per fare un sito ecommerce si deve investire (e non solo spendere).
I test fanno parte della natura di un ecommerce
Lo dico per sicurezza. Molti credono che i test si facciano solo prima di pubblicare il sito, o subito dopo. Poi, una volta che funziona tutto, si può mettere anche il codice a riposo. E invece no, mi dispiace.
Questo è lo snodo da valutare con grande attenzione. L’ecommerce è un tipo di sito web che ha bisogno di costante attenzione, ma soprattutto deve essere testato. Devi provare soluzioni nuove, ogni giorno.
Testare call to action, bottoni per raggiungere il carrello, metodi di pagamento e flussi di acquisto: come puoi essere sicuro che la prima versione del sito web sia già quella ideale per ottimizzare le conversioni?
Semplice, non lo sai. Ecco perché non puoi fare a meno di software come Hotjar e Crazyegg, soluzioni a pagamento (ma imprescindibili) per tracciare il comportamento del singolo su una pagina web.
Per vendere devi investire in promozione
Altro errore tipico di chi vuole vedere solo gli aspetti positivi del sito ecommerce. Di solito funziona così: pubblico lo shop, metto i prodotti in vetrina, mi siedo in poltrona e aspetto i risultati. Che però non arrivano. L’idea di fare concorrenza a Jeff Bezos di Amazon svanisce nell’arco di pochi giorni.
Di chi è la colpa? Dell’ecommerce? Forse il mio settore è diverso, i clienti preferiscono comprare nei negozi fisici. Forse. Ma nella maggior parte dei casi queste sono scuse per mascherare l’assenza di una strategia di web marketing per supportare le vendite. L’ecommerce non vende da solo, ha bisogno di:
- Buona ottimizzazione SEO.
- Strategia di social media marketing.
- Attività di email marketing.
Ma, soprattutto, è necessario lavorare con l’advertising. Esatto, la pubblicità. Perché è così importante nel mondo reale? Semplice, se fatta bene funziona. Fa vendere di più. Lo stesso vale per il web.
Se vuoi migliorare il fatturato devi investire in pubblicità. Che va da AdWords a Facebook ADS, fino a raggiungere elementi più raffinati e impegnativi come il native advertising e l’influencer marketing.
Il rapporto umano resta al centro del servizio
Avere un sito web che vende al posto tuo non vuol dire dimenticare tutto ciò che riguarda la relazione con il cliente. La chat ha bisogno di te e della tua presenza. Lo stesso vale per il rapporto con chi ha qualche problema o bisogno di informazioni. I social, ad esempio, diventano strumenti decisivi.
Infatti vengono usati per inviare domande e fare richieste a chi lavoro dietro alle pagine del tuo ecommerce. Pensare di poter delegare tutto a software CMS e bot non è la strada da seguire.
La newsletter sarà uno strumento importante
Difficile fare un buon lavoro con l’ecommerce senza la newsletter. Non è solo questo il punto cruciale, però c’è qualcosa in più in questa strategia che può fare la differenza. Sto parlando della fidelizzazione del contatto. Chi compra oggi dal tuo store può avere bisogno di altri beni o servizi.
E può diventare, ancora una volta, protagonista del flusso di vendita. Come procedere senza uno strumento come l’email marketing? Difficile, ecco perché avere un buon programma per inviare newsletter e, soprattutto, una strategia di lead nurturing sono due passi imprescindibili secondo me. Senza dimenticare le risorse necessarie per alimentare questo processo con la giusta qualità.
Il rischio di fare danni è elevato con la SEO
L’ecommerce non è un sito come un altro. Non basta rispettare i principali pilastri della SEO e curare i vari tag title, meta description e H1. Se pensi di poter superare la prova di Google con le regole base che trovi in qualsiasi manuale sei su una cattiva strada. Qui si lavora sodo con la struttura, bisogna gestire al meglio i contenuti duplicati che si generano a causa di liste, categorie, tag e filtri di ricerca.
Tutto ciò senza dimenticare il lavoro di link building, indispensabile per aprire un ecommerce di successo e promuoverlo nel modo giusto. Vuoi procedere a caso, recuperando link senza un piano preciso?
Questo può diventare un problema, come quello delle pagine duplicate negli archivi senza la giusta ottimizzazione. Non improvvisare, non pensare che tutto questo possa essere un semplice passatempo.
Da leggere: SEO tool per trovare long tail keyword per ecommerce
Aprire un ecommerce: cosa sapere prima?
Tanto. Non ho la pretesa di riassumere tutto in un unico articolo perché l’universo ecommerce è smisurato. Ciò che voglio fare oggi è semplice: mettere in guardia chi pensa di poter aprire un ecommerce a cuor leggero. Senza impegnarsi al 100% con un professionista esperto nel settore.
O magari un’agenzia specializzata al proprio fianco. E, soprattutto, senza prevedere un lavoro nel tempo da retribuire. L’investimento è a capo del buon risultato con il tuo shop online, sei consapevole?