“Ormai la frittata è fatta“, lo dice anche il proverbio. Ma non devi rassegnarti: un errore nel lavoro di SEO può capitare a chiunque. L’importante è che non sia per tua mancanza grave o “voluta” ovvero hai alzato troppo la fiamma e hai sovra-ottimizzato/stracotto il tutto.
Ehi, potranno capitare anche questi casi, l’importante è essere sempre chiari e soprattutto trasparenti come un bicchiere di cristallo.
Come comportarsi di fronte a un errore SEO? Cosa fare per non intaccare la fiducia del cliente come un piatto scheggiato?
I 5 passi per risolvere una SEO frittata senza che ti tirino i pomodori
1. Analizza la criticità
Magari il calo di posizioni è frutto di una piccola Google Dance in seguito a questo o quel filtro, oppure perché qualche competitor (sei sempre in una cucina aperta, non lavori da solo) sta spingendo dannatamente.
Tranquillizzati (e tranquillizza il cliente) ma non stare con le mani in mano, comincia a raccogliere i primi dati. In certe SERP mi capita di ballare tantissimo perché sono di quelle “borderline” e i clienti hanno un po’ capito l’antifona del loro settore online, pur mantenendo delle aspettative e degli obiettivi da raggiungere, ci mancherebbe.
2. Non scaricare il barile
Sebbene la tentazione di prendersela con il designer, il programmatore, Google, e gli antenati di Matt Cutts sia forte, non cascarci e chiedi al cliente un lasso di tempo significativamente sensato per attuare l’analisi della criticità.
In primo luogo perché, se anche fosse colpa di un altro membro del team, scaricare la colpa non è da chef ma da scaldatore di piatti precotti e rischi di ledere la fiducia con qualcuno con cui ti ritroverai a dover collaborare. Meglio parlarne con il diretto interessato in separata sede – e solo davanti a forte ostruzionismo – chiedi un raffronto collettivo per esporre il problema.
In secondo luogo, se fosse “colpa” di Google, in realtà è tuo dovere di SEO stare sempre sul pezzo, inoltre IMHO, alla lunga dai l’idea al cliente che si tratta (anche se in fondo può esserlo) di un canale del Marketing troppo imprevedibile per prospettare un investimento serio. Insomma, ti scotti da solo.
3. Se la ciambella non è riuscita con il buco, ammettilo
Se hai fatto un cappellino in brodo e la colpa è esclusivamente tua, ammettilo. Sebbene l’alta specializzazione richiesta dal lavoro SEO possa indurre a fornire spiegazioni da supercazzola, al cliente in ogni caso non interessano. Tanto vale dire che è stato fatto un errore e che si lavorerà (ovviamente a scapito proprio) per risolverlo il prima possibile.
Cercare di far passare la cosa come un piccolo vantaggio per il futuro, in quanto si è incontrata una criticità poi risolta. A meno che non si è recidivi, non ci si cascherà più. E te avrai fatto tesoro della situazione per ogni evenienza.
A parte la figura di cioccolata, è una consolazione non da poco quando capitano queste situazioni: personalmente, la chiamo esperienza.
4. Se il pesce puzzava già da prima, meglio buttarlo
Spesso e volentieri ti capiteranno, e mi sono capitati, progetti nati male e proseguiti peggio. Per questo prima di prendere qualsivoglia lavoro propongo un’analisi approfondita della situazione attuale del cliente. Se viene fuori una radiografia per la quale serve una ricetta drastica, nessuna paura nel proporla.
Se il cliente (per budget/tempistiche/convinzioni personali) è inamovibile sulla sua decisione di fare secondo sue direttive, valuta se è il caso.
Dal momento in cui il pesce passerà nella tua padella, il fatto che puzzi sarà un problema tuo. E ricorda il punto 2: non potrai più appellarti al “è stata l’agenzia precedente”. Seppure sul lavoro non si sputa mai, più di una volta ho dovuto rinunciare a clienti che mi avrebbero fatto perdere tempo, probabilmente soldi, e il sonno.
5. Proponi una soluzione
Sembra una banalità, ma in realtà il tutto sta qui, come nella SEO come soddisfazione di bisogni. Se il cliente si è rivolto a te come professionista è perché se sapeva ottimizzare il sito da sé, si manteneva quei soldi in tasca.
Te, io, dobbiamo proporgli una soluzione al problema: esplicarla potrebbe anche non fregare nulla al cliente, l’importante è che si risolva il problema.
Ehi, siamo qui per riempire la sua e la nostra di pancia no?
Tu cosa ne pensi? Come affronti le SEO frittate?