La scorsa settimana abbiamo parlato di hashtags e didascalie e dell’importanza che hanno ai fini dell’engagement su Instagram, quindi per aumentare il numero di interazioni, tra likes e commenti, oltre a dare informazioni valide a chi ci segue.
Un altro elemento molto importante all’interno di Instagram è il tag, da non confondere con quello già citato, cioè hashtag. Sono due cose separate e differenti. Il tag consiste in una vera e propria menzione di un profilo instagram su una foto.
L’uso del tag è molto frequente in più social network. Chi ha dato il via a questa tipologia di funzione è ovviamente Facebook, che ha sentito la necessità di individuare le persone all’interno delle foto, coniando il termine “taggare”.
Dopo l’acquisizione di Instagram da parte del colosso Facebook, non poteva che arrivare questa funzione anche per Instagram, con lo stesso scopo, cioè quello di taggare e riconoscere le persone all’interno delle foto pubblicate, per alimentare la condivisione, sempre di più.
I tag sono molto utili e interessanti poiché danno la possibilità di far conoscere nuova gente ai nostri followers e di conseguenza farci conoscere, e comunque creare interazioni tra gli utenti della community.
I tag vengono utilizzati anche per quanto riguarda la questione marketing su Instagram, di cui abbiamo parlato in alcuni vecchi articoli. In cosa consiste esattamente? Semplicemente nella possibilità di taggare nelle foto alcuni prodotti di aziende, per poter attirare la loro attenzione attraverso una determina immagine creativa che rappresenta un loro prodotto.
Ma su questo discorso c’è un intero capitolo che dedicheremo nei prossimi articoli, e sarà quello sugli influencer e trendsetter, cioè coloro che sono gli ambasciatori di marca, coloro che ne divulgano il nome attraverso una collaborazione instaurata con l’azienda.
Un altro modo alternativo per utilizzare i tag è quello del caso di IKEA. Dove i tag hanno assunto la mera funzione di link, riportando l’utente sul profilo del prodotto (creato ad hoc) taggato sulla foto. Creando un vero e proprio percorso di link iper testuali, che permettono di sfogliare il catalogo digitale.
Infine, va detto che utilizzando la geolocalizzazione di Instagram, diamo la possibilità di raggruppare le foto in base al posto in cui sono state scattate, quindi divulghiamo informazioni riguardo al nome di un determinato posto, locale, museo, bar che abbiamo visitato.
Io ad esempio giorni fa avevo bisogno di conoscere il nome di un posto, ho cercato per hashtag, ho spulciato un po’ tra le foto e sono riuscito a trovare il nome del luogo che volevo visitare, grazie al geotag indicato sulla foto.