Quando lavori con un blog aziendale hai un punto d’arrivo ben preciso: massimizzare l’azione della tua attività. Perché sai bene che un blog non è sinonimo di improvvisazione, e sai anche che alla base delle tue azioni c’è una strategia precisa.
Ma, soprattutto, ci sono degli obiettivi. Non puoi gestire un corporate blog senza pensare agli obiettivi che puoi raggiungere. Vuoi aumentare le visite del tuo sito? Vuoi fare lead generation e aumentare le vendite con newsletter mirate? Vuoi fare brand awareness o customer care? Puoi raggiungere tutto questo, ma devi ragionare sugli obiettivi.
Tutto questo è indispensabile. Anche e soprattutto quando ci sono evidenti problemi che ti impediscono di raggiungere la meta. Perché i problemi si risolvono, sai? Ecco quattro esempi che puoi usare per dare nuova vita al tuo corporate blog.
1. Non arrivano link
Certo, non arrivano link perché il tuo blog non fa niente di speciale. Ti lascio la mia esperienza personale: difficile ottenere link verso un blog aziendale. Anche se lo ripulisci dai contenuti promozionali (compra questo, prendi quello), il corporate blog viene visto come un’estensione dell’azienda. Quindi i link arrivano con il contagocce. Ma la soluzione è questa: devi investire nel content marketing e poi in un’azione di digital PR.
Detto in altre parole devi creare qualcosa di veramente utile per i tuoi lettori. Qualcosa che non possono ignorare. E poi devi fare in modo che le persone giuste vengano a conoscenza di questa risorsa. Che può essere un tutorial, una guida, un ebook, un webinar o un’infografica: devi investire nei contenuti, e questo non vuol dire solo fare blogging.
A proposito: ecco come recuperare i link quando si rubano le infografiche.
2. Nessuno condivide i tuoi post
Sul web ci sono due tipi di utenti: gli influencer e tutti gli altri. Gli influencer non hanno bisogno del tuo aiuto: pubblicano una virgola e ricevono centinaia di condivisioni. Hanno un potere derivato da azioni precedenti, possono permetterselo. Che ti piaccia o no. Le persone normali, quelle che aprono un blog aziendale oggi o domani, devono guadagnare ogni singola condivisione.
Come? Alla base c’è la creazione di contenuti interessanti, ma questo è chiaro. Io condivido ciò che trovo interessante (ma anche divertente, sagace, controverso, utile). Poi però devo mettere in pratica un principio chiave: dare per ricevere. Non ti condividono? Inizia tu a condividere, inizia a creare una relazione con chi pubblica contenuti simili ai tuoi. Sul social web non puoi puntare sull’autoreferenzialità.
Ovviamente questo vale anche per i commenti: se vuoi che qualcuno commenti i tuoi post devi iniziare tu, devi farti notare e attirare i commenti dei tuoi potenziali lettori.
3. Poco traffico
Sai cosa? Spesso è un problema che non esiste. Mi spiego meglio: il traffico rappresenta uno dei riferimenti principali per chi fa blogging: guarda la somma delle visite e si rende conto che è bassa. Soprattutto quando si confronta con altre realtà, realtà con obiettivi diversi. Questo è il punto: tu hai creato un blog aziendale per collezionare click? Per guadagnare con la pubblicità?
No, tu devi raggiungere un target specifico. E le visite devono aumentare nel tentativo di intercettare una persona interessata a quello che stai facendo: non devi sparare nel mucchio, devi portare persone realmente interessate alla tua attività sul blog. Quindi la soluzione è semplice: devi puntare su un’ottimizzazione SEO che ti permetta di guadagnare posizioni sulle serp che ti riguardano. Non basta aumentare le visite per far fruttare un blog aziendale.
4. Senza obiettivi
Ho appena elencato cinque problemi di un blog aziendale. Ma voglio chiudere con un rimando al primo paragrafo di questo articolo: gli obiettivi. Sul serio, questo è il vero problema. Diverse ricerche (tipo quella di Content Marketing Institute) sottolineano che c’è un notevole disinteresse nei confronti della pianificazione quando si ragiona in termini di content marketing.
Anche i blogger tendono a gestire la propria attività senza una pianificazione strategica? Certo, perché non dovrebbero. In fin dei conti il blog nasce da queste premesse: da una gestione amatoriale dei contenuti. Il blog è visto come un diario personale, e in alcuni casi riesce a conquistare la fiducia del lettore per questo motivo: perché è genuino.
Questo è un punto importante per la tua attività. Non devi perdere il rapporto con il lettore, e ragionare con il tone of voice serve anche a questo: a capire qual è la soluzione adatta per interagire con il lettore, per fargli capire che c’è una persona dietro al monitor. Avere una strategia non vuol dire essere freddi nei confronti del lettore: vuol dire solo sapere qual è la direzione da seguire. Il mio consiglio è quello di lasciar trasparire sempre i tratti umani del blogger, a partire dalla scrittura fino alle risposte nei commenti e alle interazioni sui social.
Per trasformare il tuo blog aziendale in uno strumento umano devi lavorare sulle interazioni e sulla voce che usi per creare i contenuti. L’organizzazione strategica e la definizione degli obiettivi, invece, sono aspetti fondamentali per un blog professionale.
La tua opinione
Ecco una breve carrellata dei possibili problemi di un corporate blog: poche visite, poche condivisioni, poco traffico e assenza di obiettivi. Quali sono secondo te, invece, i problemi di un blog aziendale? Secondo te si basa tutto semplicemente sull’assenza di visite o ci possono essere anche problemi strutturali? Tipo l’assenza degli obiettivi, ecco. Lascia la tua opinione nei commenti, racconta come hai risolto o stai risolvendo i problemi del tuo blog.