La SEO presuppone tutta una serie di competenze e di conseguenti attività che spesso rendono il professionista e/o l’agency tanto ossessivo-compulsivi nel controllo di ogni aspetto del sito che, soprattutto, agli occhi di developer rende amabili e simpatici. Quanto uno schiaffo da dietro.
Chi fa SEO, oltre a essere affabile, ha una nota propensione alla tranquillità emotiva, specie quando gli viene presentato un progetto già avviato e SEO-unfrendly.
Ironie a parte, sebbene la condizione ideale di lavoro sia quella di essere ingaggiati ad inizio stagione, spesso e volentieri ci si trova a prendere la squadra a metà campionato con il duro compito di farla uscire dalla zona retrocessione e – in più – farle vedere le prime posizioni. Insomma, la SEO sembra più un lavoro da Osvaldo Bagnoli (il tecnico del Verona dei miracoli del 1985).
Come ottimizzare un sito in corso d’opera
Parlando per la mia esperienza, è più facile che venga chiamato per aggiustare il tiro di un progetto già avviato, piuttosto che svilupparlo da zero. Nedo Sonetti e Giovanni Galeone (traghettatori calcistici per antonomasia) spicciatemi casa.
Certo è una soddisfazione in più quando vedi che la squadra gira e produce, perché non solo hai costruito il successo del cliente ma lo hai fatto partendo da basi mica solide.
C’è una checklist – in realtà più di una, ma questa è la mia checklist (semi-cit.) – che è possibile rispettare per toccare i punti focali dell’ottimizzazione di un sito.
Eccotela per punti!
Checklist SEO per siti avviati
1. Segnalazioni da Search Console
Si lo so, sarò noioso e scontato, ma il primo passo -oltre a vedere la situazione traffico su analytics – se si parla di ottimizzazione è proprio valutare cosa c’è da sistemare tramite la Search Console di Google.
Ogni aspetto, ogni scheda del tool è valutata, senza dimenticare inoltre di dare un occhio a Page Speed, se si riscontrano criticità nella velocità del sito.
2. Tag, categorie, tassonomie
Croce e delizia di ogni CMS, tag (link) e categorie sui siti in corso d’opera sono da paura e delirio.
Quella sensazione mista che non è presente solo a Las Vegas ma anche sui blog con 2.000 tag e 100 articoli.
3. Robots.txt e meta dati
“Ci servirebbe il suo supporto per il nostro sito, la vecchia agency ci ha lasciato una penalizzazione.”
Sito in “noindex” e con il disallow sulla root. Fra l’altro, considerando il mercato italiano, c’è da considerare se la vecchia agency sia incompetente o ha rosicato per mancanza di pagamenti, e qui si apre un altro scenario.
4. Plugin
Specie sui CMS più diffusi, al di là dell’aggiornamento, un’analisi sull’effettiva necessità di 38 plugin – che magari hanno la stessa funzione – è d’uopo.
Togliere alcune zavorre, fra l’altro, dà al sito lo stesso effetto di quando Piccolo (Junior nella versione italiana) si toglieva i vestiti appesantiti per scattare a prendere a pizze l’universo.
5. Contenuti
Orientare meglio per date query una o più pagine, dà degli ottimi risultati anche a bocce ferme sugli altri aspetti della checklist, quindi immaginati se arrivati a questo punto sei riuscito a mettere apposto tutto il resto.
Ehi, aspetta e i link?
Hai ragione, finora ho citato solo aspetti onpage. Strutturare in corso d’opera una strategia offpage, basandosi sul pregresso, merita un post a sé. Me lo segno in un’altra lista, quella dei post da fare!
Tu cosa ne pensi? Quali sono gli aspetti che trovi meno ottimizzati nei siti in corso d’opera?