Una delle classiche domande quando faccio consulenza o lezione in aula: “Voglio ottenere grandi successi con il mio blog: cosa devo fare?”. La mia risposta è breve, senza possibilità di appello: “Lavoro, lavoro, lavoro”. Detto in altre parole, non ci sono scorciatoie per raggiungere i risultati sperati. E non esistono trucchi da passare sottobanco.
Vuoi registrare buoni risultati? In primo luogo devi chiarire gli obiettivi. Cosa vuoi ottenere da questo progetto? Link in entrata? Fidelizzazione dei lettori? Lead generation? Il primo passo utile è strategico, mentre il secondo è legato alla motivazione individuale.
La costanza, se affiancata a un buon uso delle risorse, ti premierà. Ma ci vuole tempo. Nel mondo del blogging le scorciatoie non funzionano. Ci sono, però, delle soluzioni interessanti che ti permettono di risparmiare tempo. E di ottenere la massima resa con il minimo sforzo.
No, non ho trovato il Santo Graal del blogging: non parlo di rivoluzioni copernicane, ma di piccole azioni che portano grandi risultati. Spesso le persone credono che dietro a un blog di successo si nascondano magie ancestrali. In realtà c’è tanto buon senso (e un po’ di tecnica).
1. Breadcrumb
Un dettaglio che i blogger spesso dimenticano: i breadcrumb, link di navigazione che vengono inseriti prima del titolo per mostrare al lettore qual è la sua posizione all’interno del sito. Sono utili nei portali con una struttura complessa, ricca di sotto categorie, ma hanno un senso anche sul blog.
Soprattutto se hai curato il naming delle categorie. Le persone devono capire dove si trovano, a quale tassonomia appartiene un contenuto, ed è tuo preciso dovere lavorare in questa direzione. Perché qui si trova un ulteriore vantaggio dei breadcrumb: Google mostra il tuo lavoro.
Dove? Nella serp. Mountain View sostituisce il permalink con una sequenza di parole che corrispondono alle categorie. In questo modo l’utente può ottenere delle informazioni sull’argomento, può capire dove si trova il contenuto che sta per cliccare.
Quindi attenzione al copy di questi microcontenuti: le tassonomie sono decisive!
Come si aggiungono le breadcrumb su WordPress? Nel modo più semplice possibile: con una spunta nelle opzioni (pagina Advanced) di WordPress SEO by Yoast. Le opzioni del tema potrebbero impedire la visualizzazione, io ho risolto il problema con Breadcrumb NavXT.
Obiettivo: migliorare la navigazione e lo snipped nella serp con un plugin.
2. Visual content
Curare il visual è un passo fondamentale: le persone prendono decisioni rapide quando scelgono un contenuto, e in questo processo le immagini sono decisive. Perché comunicano con un’immediatezza sconosciuta alla scrittura. Quindi la scelta delle foto è una priorità.
Vuoi dare una marcia in più al tuo blog? Puoi sfruttare Canva per migliorare il visual e inserire testo ed elementi grafici sullo sfondo che preferisci. Ma ogni giorno devi preparare una nuova base di lavoro? No, basta conservare il modello nell’archivio messo a disposizione da questa piattaforma. La procedura è semplice:
- Vai su Canva.
- Scegli il modello con le dimensioni personalizzate.
- Lavora sulla tua creatività.
- Scaricala e usala come preferisci.
Il modello base rimane su Canva. Tu devi solo cambiare lo sfondo con un drag and drop e modificare qualche dettaglio se necessario. Inoltre puoi usare questo metodo per creare dei visual quote da condividere sui social: la creatività è importante ma devi organizzare le operazioni per risparmiare tempo.
Obiettivo: avere uno schema di lavoro definito per creare un visual riconoscibile e di qualità.
3. Menu con ancore
I link interni sono utili al tuo progetto di blogging, sono decisivi in termini SEO e per far scoprire nuovi contenuti ai lettori. Esistono dei plugin WordPress per automatizzare l’inserimento dei link interni e risparmiare il tempo necessario per aggiungere il collegamento. Secondo te sono utili?
Io preferisco lavorare sul singolo link, manualmente, senza meccanizzare il processo. Ma lascio a Table of Content Plus il compito di creare il menu con le ancore interne.
Questo è un compito che si può svolgere senza plugin, ma è un lavoro certosino. Devi andare sul singolo H2 o H3 per aggiungere il codice: in questo caso sfrutto la comodità dell’estensione. Inoltre, l’uso delle ancore interne è ben visto da Google che aggiunge nella serp un link diretto alla sezione quando il titolo intercetta la query.
Vuoi fare in modo che la navigazione creata da Table of Content Plus segua il lettore durante lo scrolling? Puoi aggiungere il plugin Q2W3 Fixed Widget che ti permette di fissare il menu nella sidebar con una spunta.
Obiettivo: aiutare il lettore a sfogliare gli articoli più lunghi con un plugin.
4. Tassonomie
Parlo delle pagine tag e categorie che racchiudono una serie di articoli utili rispetto a un argomento. Sono strumenti formidabili per la SEO: rappresentano delle risorse che puoi posizionare e presentare al potenziale cliente. Ma devi lavorare sodo come fai con tutte le pagine web.
Rimaniamo sull’ottimizzazione on page, sulle modifiche dei tag title. Ovvero un elemento fondamentale per il posizionamento e per la presentazione del risultato nella serp. Cosa modifichi se hai decine di categorie e centinaia di tag? Vai nell’editor di ogni pagina per cambiare questa stringa?
In qualche caso sì, puoi ragionare in questi termini. Ma per dare una base di partenza uguale a tutte le tassonomie (ed eliminare le parole inutili che trovi di default) puoi usare sempre WordPress SEO by Yoast, uno dei migliori amici del tuo blog.
Questo plugin permette di modificare i meta tag di tutte le pagine, comprese le tassonomie. Basta andare nella sezione dedicata – in questo caso Taxonomy – e scegliere la soluzione migliore.
Obiettivo: modificare il tag title di tutte le pagine con un’unica azione.
5. Ricerca interna
L’errore è sempre dietro l’angolo. Questo concetto vale anche per la tua attività di blogging, in particolar modo nel campo della scrittura online. Ecco perché hai bisogno della rilettura: devi permettere al tuo contenuto di presentarsi nel miglior modo possibile.
Per velocizzare qualche passaggio puoi sfruttare il vecchio, ma sempre utile, comando Ctrl+F (Windows) o ⌘-F (Mac) per cercare nell’articolo refusi e ripetizioni.
A tal proposito ti consiglio di creare un documento con gli errori ricorrenti. Conosci la tua scrittura, sai dove si nascondono le difficoltà: usa la ricerca interna e migliora i tuoi testi. Ovviamente continuando a rileggere minimo due volte gli articoli.
Obiettivi: individuare gli errori con una scorciatoia della tastiera.
Vuoi migliorare il tuo blog?
Cinque soluzioni utili per ottenere buoni risultati in tempi minimi. Nella maggior parte dei casi puoi lavorare con i plugin WordPress, ma ricorda sempre di contestualizzare tutto: non sempre le soluzioni semplici sono le migliori. Ogni progetto editoriale è una storia a parte, e merita la tua massima attenzione. Sei d’accordo?