Oggi voglio dedicare spazio a una riflessione che riguarda il mondo del blogging: chi scrive per il web e pubblica articoli sul proprio diario ha bisogno dei social? In che modo si sviluppa questo legame? Esiste una connessione tra questi mondi? La risposta a quest’ultima domanda è semplice: certo, non puoi fare blogging senza social.
Quando ho iniziato a scrivere per il web, nel 2008, la storia era diversa. C’era una fiducia diversa nei confronti di Google, le visite arrivavano soprattutto dal motore di ricerca: c’era poca concorrenza, chi creava contenuti di qualità catalizzava molto traffico. E fidelizzava il pubblico attraverso il feed rss o la newsletter.
Poi i social hanno rosicchiato una fetta di visite. Una fetta sempre più grande e consistente. In qualche caso i referral delle piattaforme più importanti superano quelli dei motori di ricerca. Non è il mio caso, nella mia esperienza personale il lavoro svolto da Google (e quindi da una buona ottimizzazione SEO) è sempre stato centrale. Ma guarda questa ricerca pubblicata da Fortune.com…
I social sono una buona fonte di traffico
Da dove arrivano le visite? Lo ripeto, dal mio punto di vista Google è il cardine. Ma le parole di Andrew Montalenti sono importanti: “Social-media sources (of which Facebook is by far the largest) accounted for about 43% of the traffic to the Parse.ly network of media sites, while Google accounted for just 38%”.
La fonte di traffico più importante per l’universo Parse.ly è Facebook, con un 43% delle visite. Poi c’è Google con il 38%. Cosa significa questo? Da un punto di vista operativo niente, neanche sotto tortura consiglierei di investire meno su Google e più sull’universo social. Soprattutto se prima non c’è stata un’attenta analisi del progetto. Solo dopo aver studiato il pubblico e la concorrenza puoi avere un’idea sul piano di web marketing da mettere in campo.
In ogni caso mi sento di difendere un buon investimento SEO. Soprattutto se vuoi puntare sull’inbound marketing, se vuoi fare in modo che siano i clienti a trovare le tue risorse. Al centro di una buona strategia c’è la produzione dei contenuti, ma tutto questo è inutile se non c’è search engine optimization e social media marketing.
Quindi, i social sono necessari?
Sì, oggi i social sono indispensabili ma devono essere fusi con altre strategie e valutati con attenzione. Questa riflessione riguarda la gestione dei canali esterni al blog e l’integrazione di quest’ultimo con le bacheche. Cosa voglio dire con questo? Pensa ai pulsanti per le condivisioni dei post: quale scegli? Lo sai che devi individuare i migliori share button? Puoi portare nuove visite se lavori con la combinazione giusta.
Così come è importante individuare i widget per spingere verso i social. Una decisione che ormai non riguarda più la semplice scelta dei box, ma l’user experience in senso ampio. Cosa vuol dire per il lettore una sidebar caotica? Rumore. Non vuoi veicolare le visite verso le pagine più importanti del blog? E la velocità di caricamento?
Molti orpelli social possono essere un ingombro. Quindi devi scegliere. Così come devi scegliere quali canali alimentare, quali bacheche migliorare con un calendario editoriale specifico. Quante Fan Page hai aperto? Come le gestisci? Sono una semplice riproposizione del feed rss e le usi per fare copia/incolla dei tuoi post? Stesso discorso per Twitter e ancor di più per LinkedIn Pulse.
Hai un blog. Un blog indicizzato da Google. Però decidi di sfruttare la piattaforma di social blogging inaugurata da LinkedIn. Per fare cosa? Copia e incolla dei post già pubblicati sul blog ufficiale. E il vantaggio per il pubblico dov’è? I social sono necessari, ma solo se riescono a creare valore.
Il concetto di valore nei social
Qual è la sintesi di tutto questo? Cosa significa creare valore? Io la vedo così: materiale extra e conversazione. Un blog ha bisogno dei social nel momento i cui questi canali riescono a diventare universi di discussione tra gli attori e contenitori di contenuto incrociato a quello del blog (quindi che prende spunto ma non è direttamente collegato). Mi spiego meglio? Sì, è giusto.
Molte persone fuggono dalle discussioni legate ai commenti del blog e preferiscono i social, realtà veloci e snelle che si adattano ai comportamenti dell’utente. Soprattutto a chi naviga da mobile: è più semplice commentare, interagire, discutere da Facebook e Twitter. Quindi i tuoi canali devono essere presenti in queste dinamiche. Ed ecco che i social diventano indispensabili per il blog.
Poi ci sono le pubblicazioni. Sul blog puoi creare articoli perfetti per essere indicizzati da Google, e puoi spaziare dalla scrittura alle infografiche. Puoi monitorare tutto con Google Analytics e trasformare i visitatori in lead. Ci sono individui che sfogliano la tua realtà attraverso i social, e tu devi offrire dei contenuti adatti a queste piattaforme.
Ad esempio delle pillole video, dei mini tutorial di pochi minuti (anche 30 secondi) che nascono e muoiono sui social. Ma che si legano al tuo brand, al nome del tuo blog. Un blog che soddisfa le esigenze di un determinato pubblico su una piattaforma specifica. Ed è così che stai creando valore: pubblicare il link dell’ultimo articolo sulla pagina Facebook è solo la punta dell’iceberg.
Per approfondire: come recuperare link con le infografiche
La tua opinione
Mi farebbe piacere conoscere la tua opinione. Rispetto ad altri articoli più tecnici ho espresso il mio punto di vista, la mia idea riguardo al rapporto tra blog e social network. Un rapporto che spesso si esaurisce con una banale ripubblicazione di ciò che è stato già scritto. Motivo? A volte la causa si nasconde nell’inesperienza, altre volte in una visione miope della realtà o nell’incapacità di intendere tutto questo come un investimento. I social sono gratis, perché devo pagare: ti sembra una buona idea? 😀