L’idea è questa: per spingere un e-commerce devi aprire un blog. In questo modo puoi posizionarti, ottenere link di qualità e puntare sulle condivisioni dei post. In effetti la logica è chiara, gli articoli possono rispondere a esigenze che le schede o le pagine di uno shop online difficilmente riusciranno a soddisfare.
Agli occhi dell’utente saranno contenuti commerciali. Per sfruttare la logica inbound marketing puoi creare un blog che affianchi l’e-commerce, e che intercetti i bisogni dei potenziali clienti. Questa strada può portare buoni risultati, a patto che il blog si inserisca in una strategia SEO.
Proprio questo è il tema dell’ultimo video di Ivan Cutolo: è così semplice aprire un blog per e-commerce? Basta iniziare a scrivere per ottenere dei risultati? No, in qualche caso rischi di posizionare gli articoli del blog con keyword commerciali. Conviene? Cosa significa questo? Andiamo per ordine e analizziamo il lavoro da svolgere.
Quante keyword ci sono?
Quando parli di keyword da posizionare in un progetto di e-commerce non puoi essere generico, ma devi studiare un piano d’azione. E devi dividere il lavoro in tre macro-aree fondamentali:
- Branded Keyword
- Keyword commerciali
- Keyword legate a un’azione
Le branded keyword, comprese nelle navigational, sono quelle che citano il nome dell’azienda (scarpe Adidas) e si posizionano in modo naturale con l’e-commerce. Riguardano soprattutto i brand più conosciuti, quelli che riescono a diventare un punto di riferimento.
Attenzione, non è una dinamica legata ai numeri: non riguarda solo Nike o Adidas ma anche, per fare un esempio, una piccola casa editrice o un albergo locale. Sono le ricerche di chi conosce l’azienda e ha le idee chiare.
Subito dopo ci sono le keyword commerciali, quelle che contemplano l’acquisto del prodotto. L’obiettivo è semplice: posizionare una pagina che invogli l’utente a procedere verso un’azione degna di nota. Vale a dire la transazione economica.
Un esempio? Con la ricerca “scarpe da uomo per correre” io non voglio che l’utente arrivi su una pagina del blog, ma su una categoria dell’e-commerce che elenchi i diversi modelli del catalogo.
Poi ci sono le keyword legate a un’azione. Esempio concreto: “comprare scarpe da uomo per correre”. Queste keyword comprendono le transazioni, il tuo obiettivo è far arrivare l’utente su una pagina del negozio online nella quale può mettere in pratica l’azione descritta nella query.
Per approfondire: UX personas del tuo e-commerce
Ma il blog quando si posiziona?
Il blog entra in scena con un’ulteriore ricerca che, per ovvi motivi di suspense, non ho inserito nella lista principale: le keyword informative. Ovvero le ricerche che chiedono a Google dei contenuti per rispondere a una domanda, le query dedicate alla soluzione dei problemi.
Attraverso una buona ricerca con i diversi SEO tool, e con una buona analisi delle community, puoi definire le necessità delle persone che potrebbero essere interessate ai tuoi prodotti.
Noti che nei forum dedicati allo sport ci sono decine di discussioni dedicate alla pulizia delle scarpe da ginnastica, una domanda che emerge dai vari strumenti come Semrush e SEOzoom.
Cosa fai in questo caso?
Scrivi un articolo, metti in campo tutte le tue abilità di SEO copywriter per intercettare il traffico dei potenziali clienti che cercano informazioni su come pulire le scarpe da ginnastica. In questo caso non hai limiti, puoi chiedere il massimo all’ottimizzazione on page dell’articolo:
- Cura il tag title.
- Aggiungi una meta description per attirare l’attenzione.
- Crea una buona headline.
- Cura la leggibilità del testo.
- Inserisci delle immagini ottimizzate SEO.
- Cura l’heading.
- Aggiungi un video tutorial.
Ma soprattutto approfondisci i passaggi per rispondere alle domande dei lettori. Come si puliscono le scarpe? Vale per tutti i materiali? E se sono sporche di vernice? Si possono rovinare?
Indaga a fondo, interroga i tool e leggi le discussioni nelle community. In questo modo, seguendo la logica inbound marketing, le persone che atterrano sul tuo articolo possono diventare clienti grazie a collegamenti con le landing page e call to action.
Cosa fare e cosa non fare
Non cadere nella logica del posizionamento selvaggio. Non cannibalizzare il tuo e-commerce con gli articoli del blog. Quando lavori con questi strumenti devi capire bene quali sono i diversi ruoli.
Lo shop online deve vendere e deve posizionarsi sulle keyword utili per questo scopo, il blog deve intercettare ricerche informative. E trasformare i potenziali clienti in contatti.
Se cerco “comprare scarpe da ginnastica” voglio una pagina che mi faccia toccare con mano il prodotto, che me lo descriva e mi dia le informazioni necessarie per svolgere l’azione. Non cerco l’articolo di un blog ma la categoria con tutti i modelli di scarpe.
Anche tu segui questo modello per sviluppare il blog del tuo shop online?