Nel panorama del blogging aziendale questa è una domanda centrale: a chi affido il lavoro? A un freelance, a un’agenzia o a un dipendente? Devo scrivere, devo pubblicare contenuti di qualità, devo fare in modo che il mio blog venga intercettato sui social e sui motori di ricerca dai potenziali clienti.
Per raggiungere questo obiettivo devi conoscere il tuo target, devi lavorare sulle personas e puntare verso obiettivi precisi. Devi essere schematico nella tua opera di ascolto: solo conoscendo le sfumature e le esigenze del tuo pubblico puoi pubblicare articoli qualitativamente superiori.
Tutto chiaro. Ma in una situazione aziendale qual è la soluzione ideale?
Devi investire nel mondo del blogging mi sembra ovvio. Chi dovrà curare i tuoi articoli? Chi dovrà gestire la tua blogging strategy? Puoi decidere di affidare tutto il lavoro a un freelance e puntare sulle qualità di un professionista. Che ovviamente si farà pagare per pubblicare nuovi articoli, ma anche per definire i punti essenziali della strategia.
Perché fare blogging non vuol dire solo scrivere. C’è una grande parentesi dedicata alla definizione del target, all’interazione e alla creazione di un substrato di relazioni virtuose. Ecco perché all’improvviso scopri che per fare blogging non basta saper battete le dita sulla tastiera.
Ed ecco che il freelance può darti la professionalità che stai cercando. Ma anche la web agency che cura il tuo sito web può essere una soluzione. La differenza sostanziale è tra due figure: esterno o interno, agenzia/freelance o dipendente. A chi affidare il duro lavoro di blogging aziendale?
I vantaggi del professionista
Una soluzione chiara: affidare il tuo blog aziendale a un professionista vuol dire puntare verso risultati definiti. Già sa cosa fare, già sa come muoversi in questo selvaggio mondo del corporate blogging. E già sa come definire una strategia.
Certo, i risultati non sono assicurati. Affidarsi a un professionista non è sinonimo di successo esplosivo in poche settimane. ma ti può assicurare alcuni vantaggi che nel corso del tempo apprezzerai. In primo luogo ti permetterà di mettere un freno al tuo egocentrismo: il professionista avrà un compito preciso, quello di guidare il blog verso il successo e non verso la glorificazione dei tuoi risultati.
Quando un’azienda apre un blog, infatti, rischia di trasformare questo strumento in un megafono aziendale: “Siamo un’azienda giovane e dinamica, leader del settore, attiva a 360 gradi”. Concetti vecchi e ammuffiti si trasferiscono dalla pagina “Chi siamo” ai post firmati dalla fantomatica redazione. Un incubo, lo so.
Ecco, un professionista ti permette di evitare tutto questo. E ti consente di guidare il tuo blog aziendale verso una direzione virtuosa. Poi c’è bisogno di un impegno quotidiano: non basta esserci. Ma iniziare con il piede giusto può dare vantaggi inaspettati nel tempo.
Per approfondire: come sfruttare Pinterest per migliorare il tuo corporate blog.
I vantaggi del dipendente
Hai paura di delegare tutto a un dipendente? Perché? Nella mia esperienza professionale ho ascoltato decine di aziende incapaci di intravedere i vantaggi di questa soluzione. “Perché dare tutto in mano a un dipendente? Perché deve essere lui al centro dell’azienda?”. Ma perché lui è l’azienda, le persone si fidano delle persone e non della voce del padrone.
Il blogging è proprio questo: dialogo. Io voglio conoscere chi si trova dietro il prodotto o il servizio che voglio acquistare, voglio leggere le parole di chi è impegnato in prima fila, voglio conoscere i dettagli e i consigli di una persona esperta. E bypasso allegramente le pubblicità che continui a pagare.
Avere una redazione di blogger formata dai dipendenti, dalle persone che danno vita al tuo prodotto o servizio, è una fortuna. Puoi trasformare chi lavora per te in ambasciatori del web: personaggi capaci di comunicare la tua voce aziendale. Ovviamente senza cadere nella trappola dell’autoreferenzialità. Sai cosa? Difficile ottenere questo risultato perché il blogger interno può diventare facile ostaggio del padrone.
“Devi scrivere questo”. E arriva il comunicato stampa che nessuno leggerà. Dalla presidenza l’ordine è perentorio, perché il leader conosce la sua azienda e i gusti del suo pubblico. Ma è sempre così? Sicuro? Il web segue strade e logiche diverse da quelle che caratterizzano la pubblicità tradizionale. Se il blogging gestito dai dipendenti può essere la soluzione ideale per definire l’identità aziendale, allo stesso tempo si può trasformare in una nave governata da un capitano inadeguato.
Per approfondire: sfrutta Linkedin nel tuo blog aziendale.
La soluzione?
Formazione. Il modo migliore per gestire un blogging aziendale è chiaro: devi lasciarlo in mano ai dipendenti, devono essere loro a scrivere e pubblicare gli articoli. Soprattutto se si affronta un tema iper specifico. Un freelance generico può creare e pubblicare articoli dedicati alla giurisprudenza o alla medicina interna? No, il blogger ha bisogno di competenze specifiche.
Ma allo stesso tempo ha bisogno di formazione. Quindi la soluzione ideale, almeno dal mio punto di vista, è questa: lavorare con le forze interne a un ciclo formativo. I dipendenti devono imparare a scrivere per il web, devono imparare a pianificare e a organizzare i contenuti. E i superiori devono capire che il blog non è un giocattolo nelle mani dell’azienda, non è un quotidiano interno ma uno strumento per interagire con i lettori.
Tu cosa preferisci? Blogging interno o freelance/azienda? Lascia la tua opinione nei commenti.