Il guest blogging è, ancora oggi, una soluzione decisiva per ottenere buoni risultati. Molti creano un blog, definiscono un piano editoriale, fanno un’ottimizzazione SEO on-site, trovano le keyword per il proprio business e si siedono in poltrona. Ad aspettare.
Purtroppo non accade nulla perché il blog è sconosciuto. Non ha un pubblico. Hai iniziato a lavorare con i social – cosa buona e giusta – ma ti rendi conto che non è sufficiente. Hai bisogno di visite, devi conquistare nuovi lettori, devi farti notare nelle nicchie che convertono. E hai bisogno di link in ingresso, ingrediente decisivo per una buona strategia SEO.
Però all’inizio è difficile lavorare in questa direzione. Soprattutto se gestisci un blog aziendale, in un settore B2B molto competitivo. Ecco perché il guest blogging può essere la carta vincente: ti permette di ottenere buoni risultati su fronti differenti. Farsi ospitare però è un’arte: ecco cosa devi seguire per scrivere un buon guest post.
Inizia a fare blogger outreach
La fase di scouting ti consente di trovare i blog per la tua attività. Può avvenire attraverso soluzioni differenti, anche in modo casuale, però un bravo blogger non lascia nulla al caso. E si dedica a una buona attività di outreach, di ricerca e analisi delle soluzioni per il proprio progetto. Tutto parte da una semplice ricerca su Google per individuare le potenziali piattaforme.
Basta usare la ricerca di Google con le query che ti caratterizzano: “seo blog” oppure “web marketing blog” potrebbero essere delle soluzioni per individuare i progetti interessanti per Seochef. Lo stesso lavoro può essere fatto su Twitter, puoi individuare gli account dedicati all’argomento.
Ora devi creare un file Excel (o comunque un foglio di calcolo) con tutte le informazioni per valutare i blogger. Io di solito inserisco sull’asse verticale i progetti individuati e su quello orizzontale:
- Nome blog.
- Email di riferimento.
- Argomento.
- Proprietario/autore.
- Pubblicazione costante o meno.
- Attività dei commenti.
- Attività sui social.
- Numero di pagine indicizzate.
- Link in ingresso.
- Metriche SEO.
Per metriche SEO posso intendere ad esempio la domain authority e altre soluzioni per dare una definizione del link preso in considerazione. Quello che mi interessa: individuare dei blog qualitativamente superiori che accettano guest post. Se non hanno una pagina con indicazioni specifiche potrebbe essere un brutto segnale, ma vale la pena provare.
Da leggere: 5 modi per ottimizzare il tuo blog aziendale
Studia i blogger migliori
Hai fatto la tua opera di outreach, ora devi scegliere e studiare i blogger che meritano maggiore attenzione. Il punto di partenza è chiaro: devi scegliere in base ai tuoi obiettivi. Vuoi fare link building? Devi scegliere i blog che ti permettono di ottenere il massimo. Vuoi guadagnare lettori? Devi investire verso quei progetti che hanno una community effervescente. Nella maggior parte dei casi, esperienza personale, si procede verso una buona via di mezzo.
In ogni caso la procedura è simile: una volta individuati i nomi più interessanti, si procede verso uno studio attento dell’attività editoriale. Cosa pubblica? Con quale cadenza e tone of voice? Il guest post deve essere pensato intorno a quel blog, non un post riadattato e riciclato nel miglior modo possibile.
Devi conoscere il blog che stai per contattare. Un consiglio: individua la categoria migliore per i tuoi scopi. Un blog dedicato, ad esempio, al lavoro freelance può avere molti commenti nella sezione Utility e pochi in quella dedicata alle riflessioni. Se il tuo obiettivo è quello di trovare nuovi lettori potrebbe essere interessante lavorare in questa direzione.
Manda le tue email
Perfetto, è arrivato il momento di contattare il blogger. La prima email è di approccio, devi scrivere un messaggio per salutare il blogger e chiedere se accetta guest post. Conferma di aver già letto le linee guida (le hai lette, vero?) e mostra il tuo interesse all’offerta. Se il blogger accetta passa ai titoli: proponi almeno tre soluzioni.
Perché tre headline? Così dai la possibilità di scegliere, permetti al blogger di definire nel miglior modo possibile il calendario editoriale. Ricorda che non sei a casa tua, qui devi seguire le regole imposte se vuoi pubblicare. Altrimenti nessuno ti impone questo passaggio. Il blogger può accettare uno dei titoli o magari proporre una piccola modifica: appena raggiungi l’accordo mettiti al lavoro.
Prepara il miglior articolo
Io di solito opero dopo aver preso accordi, e guardo con sospetto chi ha l’articolo già pronto. Il motivo è semplice: nel guest blogging devi dare il massimo. Non puoi creare contenuti da proporre un po’ a tutti e io non accetto prestampati, post non riusciti in altre occasioni e riproposti al primo blog che ti capita sotto al naso. Questi sono i casi che trasformano il guest blogging in una scapestrata corsa al link.
Matt Cutts ha più volte sottolineato questo snodo: un certo tipo di guest blogging è sbagliato, se scrivi solo per ottenere link stai facendo un’azione pericolosa secondo Mountain View. L’ex dipendente di Google ha sottolineato nel suo blog personale che il guest blogging può essere occasione per veicolare valore e per ottenere vantaggi.
There are still many good reasons to do some guest blogging (exposure, branding, increased reach, community, etc.). Those reasons existed way before Google and they’ll continue into the future.
Ma lo devi fare pensando al valore che puoi aggiungere alla piattaforma che ti ospita. Se scrivi un articoletto senza mordente, scialbo e privo di personalità stai sbagliando. E il blogger – se gestisce un progetto qualitativamente superiore – boccerà la tua candidatura. Quali sono le caratteristiche di un buon articolo? Non voglio dare parametri fissi e numeri, non esistono. Posso confermarti, però, l’importanza del buon senso.
Come consegnare l’articolo
Bella domanda, come lo consegni? Se lo mandi in PDF stai facendo un torto infinito al blogger. Io lavoro in due modi: sul file txt con la formattazione in HTML o come autore del blog con un profilo personale. La seconda opzione è superiore ma devi avere l’ok da parte del proprietario. Infatti, l’articolo viene pubblicato con il tuo profilo e devi occuparti di una serie di step:
- Link interni.
- Formattazione.
- Ottimizzazione SEO.
- Immagini.
- Video.
Io opto per i blogger che curano questi aspetti, e quando sono guest blogger li voglio ottimizzare in base alle mie esigenze. Non voglio scegliere per altri e preferisco che non siano altri a scegliere per me, nei limiti del possibile. Alla fine è sempre il proprietario del blog a decidere la soluzione migliore, sempre in accordo con l’autore. Le scelte si prendono insieme in questi casi, non si improvvisa.
Scegliere il link: un bel problema
Qui possiamo iniziare una discussione infinita. Nell’attività di guest blogging è compresa l’idea di guadagnare un buon link in ingresso, e sai bene che questo discorso è delicato. Il motivo è semplice: Google non ha una buona considerazione di chi opera in questa direzione. I link non devono sembrare naturali, devono essere naturali (parola di Mountain View): più volte sono arrivate indicazioni sulla pericolosità di certi guest post.
Il primo punto da rispettare: qualità e coerenza. Se pubblichi un guest post pessimo – una sorta di comunicato stampa rivisitato – su un blog di calzature per promuovere i tuoi servizi di web marketing forse stai esagerando. Stesso discorso vale per anchor text molto performanti. L’idea da seguire è questa: il link che hai inserito è utile al lettore?
Io di solito lavoro in questo modo: il guest post deve avere la mia firma e qui metto il link al mio blog. Quindi l’anchor text varia tra nome del blog, nome e cognome o URL del sito. Niente di spinto, niente di esasperato, in linea con quello che potrebbe essere il mio profilo link. Per avere delle certezze in più devi lavorare con un bravo esperto SEO: in questo modo i rischi e le possibilità sono messe in chiaro.
Tutto questo senza considerare la possibilità di fare guest blogging con link nofollow. Sembra una bestemmia, vero? In qualche caso potrebbe essere determinante. Soprattutto se la piattaforma è molto popolare e può portare vantaggi in termini di traffico, community e fidelizzazione.
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Dopo la pubblicazione
Cosa succede dopo la pubblicazione? Dovresti promuovere l’articolo sui tuoi canali social ma, soprattutto, devi seguire i commenti. Questo passaggio è imprescindibile: se ci sono interventi, domande e precisazioni tu devi esserci. Devi dare il tuo contributo. Non puoi disinteressarti della discussione, o meglio: puoi farlo. Ma non dai una buona impressione alla community e il blogger ci penserà due volte prima di accettare un altro guest post.