Ok, aprire un blog è semplice. Fin troppo semplice in alcuni casi. Ci sono servizi gratuiti – tipo WordPress.com – che ti permettono di inaugurare un blog in cinque minuti. Sul serio. Cinque minuti cinque. Pochi clic e sei online.
Stesso discorso, più o meno, vale per per chi decide di aprire un blog self hosted. In questo caso ci sono dei passaggi diversi, passaggi complessi per chi sta muovendo i primi passi, ma basta un minimo di competenze per caricare il CMS e iniziare a pubblicare con il tuo nome.
Ma non basta. Anzi, non ti basta.
Non vuoi un semplice blog, non hai bisogno di un diario personale: vuoi un blog che si trasformi in brand. Il tuo obiettivo: tramutare il blog in un nome che ispiri fiducia, competenza professionalità. Insomma, che comunichi e che diventi appetibile agli occhi dei clienti.
Ottimo obiettivo, mi piace. Ma per raggiungerlo devi lavorare sodo. Non temere: ho preparato per te un piccolo piano d’azione per trasformare il tuo blog in un brand.
Riflessione
Prima di iniziare devi riflettere, riflettere tanto. Ma non sull’infinito: devi inquadrare la natura e i valori della tua comunicazione. Questo vuol dire fare un’analisi profonda del proprio core business: chi sei, cosa offri, quali sono le caratteristiche del tuo modello.
Un brand non è fatto di semplice pubblicità, non è un pallone gonfiato a suon di chiacchiere: è la sintesi della tua essenza. E per creare il tuo brand devi prima di tutto conoscere in profondità la base di lavoro.
Identità
Ovvero nome del blog. Attraverso questo microcontenuto che apparirà nella parte superiore del blog definisci la tua identità. Ti presenti, dai il benvenuto ai lettori e cerchi di comunicare in pochi secondi tutto quello che riguarda il tuo mondo.
La scelta del nome è impegnativa, ti conviene riflettere senza fretta. Sarà al centro della tua carta di identità. Ti chiameranno, ti riconosceranno e ti linkeranno con questa combinazione di consonanti e vocali. Io consiglio di scegliere un nome che sia:
- Semplice da pronunciare
- Semplice da scrivere
- Facile da ricordare
- Senza doppi sensi
E soprattutto non piegare la tua identità alla logica SEO. Scegliere un nome ricco di keyword per accontentare i motori di ricerca vuol dire scendere a compromessi con la tua identità. La presenza di una parola chiave è importante, ma non boicottare il tuo brand.
Sottotitolo
Per chiarire il nome puoi usare il sottotitolo, ovvero una stringa di testo pensata per racchiudere i concetti fondamentali del tuo brand. La scelta del sottotitolo è importante per dare, a chi arriva per la prima volta sulla tua pagina, informazioni preziose sul tuo brand. Chi sei? Cosa fai? Cosa offri? Ti faccio un esempio a caso:
My Social Web
Il webwriter con il social intorno
In un attimo capisci qual è la mia specializzazione: scrivere, gestire social, fondere questi territori. All’inizio però il sottotitolo era diverso. Si è evoluto. Ha perso parole inutili. Quanto tempo ho impiegato per arrivare a questo risultato? Anni.
Nome dominio
Il dominio è fondamentale. Lo dai in pasto ai motori di ricerca e lo stampi sui biglietti da visita, sulla carta intestata, sulle fatture. Il dominio appare nella serp e lo suggerisci ai clienti che non conoscono il tuo sito.
Il dominio dovrebbe essere uguale nome del tuo brand (Coca cola > www.coca-cola.com) e rispettare le stesse regole del nome blog: facile da pronunciare, da scrivere . Ma soprattutto facile da ricordare. Le keyword? Stesso discorso: devi dare la precedenza al brand.
Questione di coordinazione
Ora devi lavorare sulla coordinazione. Sì, se vuoi trasformare il tuo blog in un brand devi imparare a unire i puntini. Ricordi quel gioco della settimana enigmistica? Ecco, quello. La coordinazione riguarda in primo luogo il visual: il tuo logo ha dei colori, il tuo brand ha dei colori. E da oggi anche il tuo blog ha gli stessi colori.
Una identità, un’immagine. Ma anche un nome.
Infatti la seconda opera di coordinazione è quella che devi estendere ai vari punti del network. Facebook, Google Plus, Twitter, Instagram, Pinterest: tutto deve essere coordinato. Imamgini di copertina, nome e avatar. Anche informazioni. Tutto deve essere un unico organismo in contatto con il tuo brand.
Identità
Qual è il valore più alto di un brand? L’identità. Non ti nascondere, mostra la tua faccia, aggiungi il tuo nome agli articoli con l’authorship, non occultare il tuo stile nella scrittura. La tua persona è presente a 360 gradi perché il valore aggiunto di un brand è chi lo alimenta ogni giorno. Mostra la tua personalità.
Questi sono i passaggi chiave – almeno secondo la mia esperienza personale – per trasformare un blog in un brand. Ora aspetto i tuoi consigli!