Una prospettiva SEO completa prevede uno studio dello snippet, ovvero di quella porzione di sito che il motore di ricerca estrapola e mostra nella serp. Questo perché gli utenti scelgono anche grazie a queste informazioni.
Gli elementi base dello snippet sono il tag title, da valutare con attenzione anche per il posizionamento, e la description, non indicizzata ma utile per convincere l’utente a cliccare. Il connubio tra title e description è fondamentale: introduci una pagina con un titolo efficace, approfondisci e persuadi il lettore con la descrizione.
A queste stringhe di testo, però, Google ha aggiunto degli elementi che arricchiscono i risultati: sono i rich snippet, una serie di informazioni implementabili attraverso diversi markup (Google consiglia i microdati) che ti permettono di inserire delle informazioni in più nella serp.
Migliorare la presenza nella serp vuol dire avere più possibilità di farsi notare in quella selva di risultati, e sai bene quanto sia utile questo aspetto. Ma quali sono le informazioni che più aggiungere con i rich snippet?
- Recensioni – Quando valuti un prodotto o un contenuto usi le classiche stelline (di solito da uno a cinque) per esprimere un giudizio. E queste stelline possono essere riportate anche nello snippet. In questo modo l’utente conosce il giudizio altrui prima ancora di cliccare sulla pagina.
- Tempi di cottura – È una ricetta che puoi cucinare in poco tempo o hai bisogno dell’intera giornata per servire il piatto? Quante calorie aggiunge alla tua dieta? Ha avuto buone recensioni? Google te lo dice subito grazie ai rich snippet dedicati alle ricette. Per ora questi dati sono disponibili solo in USA e Giappone.
- Eventi – Credo che questa sia una piccola, grande rivoluzione nel mondo degli eventi online. Attraverso il linguaggio di markup è possibile aggiungere nella serp informazioni fondamentali: informazioni sulla data e sul luogo dell’evento, recensioni, diverse serate con rispettive date.
- Musica – Nelle tue pagine web ci sono brani musicali? Esegui il markup a regola d’arte e Google inserirà l’anteprima di questi brani con i link alle singole canzoni. Niente male, vero?
Come si verifica la bontà del lavoro svolto? Come faccio a capire se il mio blog è pronto per i rich snippet? Basta usare il tool di Google: inserisci l’url e prema invio. In questo modo avrai subito la risposta.
Nel tool c’è anche una sezione dedicata all’autore: con questa opzione puoi verificare l’authorship, ovvero il collegamento attraverso link tra la pagina autore del blog e il profilo Google Plus per comunicare a google la paternità dei contenuti, e diventare contributore della piattaforma.
Attenzione!
Implementare i rich snippet è un’operazione delicata, e deve essere portata a termine con cognizione di causa. Ciò significa che devi inserire i dati necessari, realmente utili, e non una serie di informazioni solo per attirare l’attenzione dell’utente. Google ha una sorpresa per chi esagera: un tool per segnalare siti che fanno spam con i rich snippet.