Spesso il content marketing viene confuso con il lavoro di blogging. In realtà questo settore racchiude ben altro, non si tratta di semplice scrittura degli articoli: raccoglie tutti gli sforzi dell’azienda per comunicare con i suoi potenziali clienti.
Nella parte alta del funnel, secondo la logica dell’inbound marketing, i contenuti del blog sono utili per attirare l’attenzione del pubblico. Un pubblico che deve essere portato verso le pagine utili agli obiettivi dell’azienda: aumentare gli iscritti alla newsletter, scaricare un report o un case study, richiedere un preventivo.
Le landing page servono a questo: convertire. Fare in modo che una parte di visitatore invii una richiesta utile ai fini dell’azienda o del libero professionista. I contenuti devono essere studiati per agevolare questo processo in modo diretto o indiretto, nei vari passaggi del funnel. In questo percorso, però, il blog si posiziona come brand hub.
Ovvero come luogo nel quale confluiscono non solo le direttive del content head quarter, nella sala dei bottoni nella quale si decidono le sorti dei contenuti (fonte immagine Contently). Il blog è il luogo che attira i link e la promozione delle altre piattaforme, senza dimenticare che i suoi contenuti inglobano prodotti pubblicati su piattaforme differenti, con obiettivi diversi.
Detto in altre parole, quello che fai su Youtube ha uno scopo indipendente. Ma viene inglobato nei contenuti migliori pubblicati sul blog aziendale. E questo è solo un esempio, il più semplice e banale. Ecco quattro soluzioni per arricchire i tuoi post.
Podcast
Uno degli strumenti che sta rivoluzionando il mondo del content marketing. I podcast sono delle tracce audio che un autore pubblica su piattaforme dedicate e che permette al pubblico di scaricare, e di ascoltare su dispositivi mobile o su desktop. Con il podcast hai il tuo blogger proferito in tasca: affronta temi a te cari, spiega gli argomenti che ti interessano, racconta il suo punto di vista.
Il podcast è uno dei tool fondamentali per lavorare sulla divulgazione. Un podcast non ha lo stesso valore di una pagina web, non deve essere indicizzato da Google e posizionarsi nel miglior modo possibile: deve soddisfare l’esigenza di chi ama ascoltare la tua voce mentre spieghi argomenti più o meno complessi.
Obiettivi differenti, pubblico differente, strumento differente. La maggior parte delle piattaforme per creare e pubblicare podcast mette a disposizione dei lettori un player per embeddare il podcast nelle pagine web. Il gioco è fatto, il tuo podcast può essere usato per completare i tuoi contenuti. Le piattaforme utili:
- Spreaker
- PodOmatic
Slideshare
Ogni articolo può essere schematizzato attraverso l’uso delle slide, ogni contenuto può essere suddiviso in passaggi chiari da sfogliare con un click. Conviene? Non sempre, non se hai intenzione di creare un’esperienza banale attraverso le slide. Se hai affrontato un tema durante un evento, e se hai preparato delle slide accattivanti, puoi arricchire il post con l’embedded. Piattaforme utili:
- Slideshare
- Haiku Deck
- Prezi
Video
Già citati all’inizio del post. I video rappresentano una macro area della tua attività di content marketing. Perché riesci a comunicare con un codice differente, perché rispondi a ricerche che vanno oltre la serp. Perché le persone hanno bisogno di guardarti in faccia, o di risolvere un problema nel minor tempo possibile. E per fare questo non ci sono alternative: i video sono fantastici per creare dei tutorial, ma anche per fare divulgazione e puntare sulla brand awareness.
Vuoi farti conoscere, vuoi fare in modo che le persone associno valori positivi al tuo nome. I video sono un ottimo strumento, ma devi investire soldi, tempo ed energie. Altrimenti rischi di fare un buco nell’acqua. Inoltre sono perfetti per arricchire i tuoi articoli sul blog. Proprio come fa Moz con il suo Writeboard Friday: un appuntamento settimanale che riunisce tre tipi di contenuti: video, trascrizione del testo e immagine.
Attenzione, l’immagine non è una qualsiasi: sono i disegni ripresi dalla lavagna. Sono dei disegni. E guarda caso: sono quelle che ottengono maggiori risultati in termini di share secondo Social Fresh, subito dopo le gifographic. In ogni caso in questo grafico puoi avere una rappresentazione delle immagini che puoi utilizzare per arricchire i tuoi post. Le infografiche hanno una buona posizione nei risultati, ma quello che non riesce proprio a decollare (almeno dal punto di vista degli share) è il settore delle immagini gratuite.
Da seguire: l’account Youtube di SeoChef.
Documenti
Un’altra soluzione per portare un pezzo della tua content marketing strategy sul blog: gli embedded delle piattaforme per caricare documenti PDF. Sto parlando di applicazioni tipo ISSUU, soluzioni che consentono di creare delle vere e proprie riviste online da sfogliare. Questa soluzione può essere utile per consentire la facile consultazione di documenti molto lunghi e pesanti da caricare sul blog, ma che non puoi/vuoi sfruttare per fare lead generation o per aumentare gli share con il Pay With a Tweet. Se vuoi la massima accessibilità questa è al soluzione ideale. Piattaforme utili:
- ISSUU
- Scribd
Viene prima il post o il contenuto?
Ora ti stai domandando: “Ma viene pubblicato prima il post o prima la presentazione? E con il podcast come mi comporto?”. La mia opinione è semplice: c’è un continuo dialogo tra le piattaforme. Puoi pubblicare un podcast dedicato a un argomento che hai affrontato sei mesi fa sul blog, e poi ritorni sull’articolo per aggiungere l’embedded e ripubblicare il link sui social.
Oppure puoi creare un video divulgativo e trovare l’idea per un nuovo post. A questo punto sarà tuo impegno inserire l’emebedded del video una volta pubblicato online. Ormai è impossibile parlare di contenuti senza considerare la loro capacità di influenzarsi e arricchirsi a vicenda. Le piattaforme sono fluide, creano continui rimandi a ciò che è stato già pubblicato, e tu devi essere pronto a cogliere l’esigenza del lettore creando delle esperienze uniche, ricche. Capaci di soddisfare più esigenze.
Tutto questo è fantastico, ma deve tener conto di un elemento decisivo: le risorse. Non puoi produrre articoli a costo zero, non è possibile. Ecco perché puoi trasformare il tuo blog in un nodo di contenuti, un punto di incontro tra testo, video, audio e immagini. Non lo puoi fare senza investire: prima di tutto vengono le risorse. Sto parlando del tempo, ma anche delle idee e delle necessità economiche. Il content marketing ha bisogno di sviluppo, analisi misurazione.
Sei d’accordo?