Il blogging è una di quelle attività che molti hanno visto come un soufflé in cucina: sgonfio, dopo una fase idilliaca che sembrava non finisse mai.
In realtà il blogging è come una torta millefoglie con crema diplomatica: non solo attraversa vari strati e sub-strati del Web Marketing ma crea conversazioni gustose anche per le aziende.
Ad esempio, hai mai pensato ai benefici SEO di un corporate blog?
Si, il corporate blog espande la tua SEO
La scorsa volta abbiamo parlato dello stato mentale dell’utente che ricerca su Google e come questo sia un vero e proprio “motore di ricerca di bisogni“. Il corporate blog ti può aiutare a espandere le possibilità del tuo carnet di parole chiave da dare in pasto all’utente intercettando altre sue domande ovvero altri suoi bisogni.
Cosa vuol dire fare corporate blog per espandere la SEO
- Vuol dire effettuare un’operazione di listening/ascolto delle esigenze dell’utente-personas di riferimento;
- vuol dire soddisfare un’esigenza informativa anche senza vendere per forza un prodotto.
Cosa NON vuol dire fare corporate blog per espandere la SEO
- NON vuol dire redigere contenuti che siano prodotto/brand centrici;
- NON vuol dire redigere comunicati stampa di quanto sia buona e dolce l’azienda.
Ok, ma come faccio a tirare su un corporate blog SEO-friendly?
Una volta stabilito cosa vuol dire e cosa NON vuol dire mantenere (perché è un investimento, non un orpello vanesio come le statuine di zucchero da cake design) un corporate blog va necessariamente stabilito un piano editoriale da seguire come una ricetta.
- Quali argomenti trattare.
- Quale stile di comunicazione tenere.
- Quante volte aggiornare.
Facciamo un esempio: sito di utensili da cucina
Mettiamo caso che il tuo cliente sia un e-commerce molto particolare e che tratti unicamente utensili da cucina: a parte la consueta SEO per parole chiave “aziendali” legate ai prodotti che vende, potrebbe essere una buona idea (sempre in presenza di budget, tempistiche e volontà di investire adeguate) aprire un corporate blog.
Blog aziendale, da ricordare, NON legato a quanto siano stupefacenti i prodotti offerti ma a una serie di risposte che soddisfino dei bisogni ben specifici dell’utente-tipo.
Ad esempio “come non fare attaccare la frittata“, proponendo tutta una serie di tecniche “della nonna” (del tipo, lasciare arroventare la padella senza un filo d’olio) e solo alla fine – se naturale conseguenza del discorso improntato – provare a infilare dentro un link al prodotto padella antiaderente venduto dal “reparto aziendale” del sito ovvero l’e-ecommerce.
In questo modo, lato SEO si concorre a posizionare il sito per due micro-nicchie affini: la prima legata alla parola chiave prodotto “padella antiaderente“, certo più diretta all’acquisto; la seconda semanticamente legata alla domanda cui il prodotto è la soluzione ma senza proporlo in maniera troppo commerciale.
Tu cosa ne pensi? Il corporate blog può essere una soluzione per la tua SEO o per quella di un tuo cliente o ci su muove in un settore in cui è difficile comunicare?
In seconda battuta, pensi sia sempre applicabile questa tecnica o meno?