Sai bene che il calendario editoriale è un elemento chiave della tua strategia di blogging. Il motivo è semplice: attraverso questo documento definisci i tempi, i titoli, le informazioni necessarie per gestire il progetto. Nello specifico, dai un ordine temporale alle pubblicazioni.
Il calendario editoriale, quindi, ti aiuta a portare avanti gli obiettivi. Ecco perché deve essere curato nei minimi dettagli. Quali sono gli elementi fondamentali? Data di pubblicazione, headline, eventuali nomi dei blogger che si occupano dei lavori. Questa è la base di partenza, la programmazione può essere personalizzata in base alle tue esigenze.
In particolar modo puoi aggiungere dei dettagli che fanno la differenza. E che ti permettono di trasformare il calendario editoriale in una vera e propria risorsa per guidare la tua tastiera verso i risultati. Risultati che devono fare riferimento, in primo luogo, alla costanza della tua opera di blogger e di web writer. Senza abnegazione non puoi andare lontano. Ma un documento ben organizzato può darti tanto. Qualche consiglio per migliorarlo?
Usa i colori per diversificare
Cosa stai usando per creare il calendario editoriale? Un file Excel? Un documento su Google Drive? Un modulo di Calendar? In ogni caso hai la possibilità di caratterizzare i task con colori differenti. Questo passaggio è importante per organizzare il lavoro da una prospettiva visual: basta uno sguardo per avere informazioni chiare.
Il significato dei vari colori? Dipende dalle necessità: puoi differenziare gli argomenti, i nomi dei blogger, lo status dell’articolo (pubblicato, in bozze, non pronto). Io uso i colori per evidenziare le diverse categorie del blog: in questo modo hai un’indicazione immediata rispetto alla direzione presa dal progetto.
Per approfondire: quali sono gli obiettivi di un blog aziendale
Aggiungi altre pubblicazioni
Sul calendario editoriale inserisci i titoli dei post. Ma puoi riservare uno spazio ad attività che potrebbero intrecciarsi con la scrittura dei post. Ad esempio io, nel documento condiviso, inserisco sempre un evento dedicato alla newsletter. In questo modo ho un riferimento chiaro: c’è un lavoro da svolgere e lo devo collegare ai post pubblicati sul blog. Avere questa informazione in un luogo condiviso può migliorare i flussi di lavoro e la produttività.
Un altro caso: la rubrica video. Aggiungere nelle varie celle le pubblicazioni che hai organizzato per il canale YouTube è indispensabile. Questo perché devi coordinare lo sviluppo dei temi. Ma anche (e soprattutto) per gestire gli impegni: ci vuole tempo per creare questi contenuti, e il calendario editoriale ti aiuta a evitare vicoli ciechi.
Definisci esigenze SEO
Spesso si discute sull’esistenza o meno del SEO copywriting. Molti colleghi sottolineano che si tratta di una definizione impropria perché la buona scrittura per i motori di ricerca combacia con le esigenze del pubblico. Quindi devi scrivere per le persone, non per Google. Un punto di vista interessante, ma ci sono dei dettagli che riguardano a stretto giro i motori di ricerca quando scrivi l’articolo.
Questi dettagli devono essere definiti a priori per dare possibilità al blogger di muoversi nel miglior modo possibile. Dai le credenziali del calendario editoriale all’esperto SEO e concedi una sezione del documento alle sue esigenze. C’è un tag title specifico da inserire? Delle correlate da sviluppare? Un link interno da aggiungere? Tutto questo deve essere chiarito a monte.
Aggiungo un dettaglio importante: fa’ in modo che la pianificazione degli articoli sia facile da condividere. Google Drive è perfetto in questi casi: crei il file e inserisci i contatti di posta elettronica delle persone che devono lavorare al progetto. Ecco, il gioco è fatto. Tutto diventa più difficile se il lavoro si basa su allegati via email.
Indica la tipologia di post
Quando modelli il calendario editoriale hai un compito: trasformare in titoli le esigenze individuate durante la pianificazione strategica. Detto in altre parole, devi raggiungere degli obiettivi. E per fare questo hai bisogno di articoli differenti. Non tutti sono utili per ottenere lo scopo: ci sono contenuti da sfruttare in determinate occasioni, altri che possono essere sfruttati in situazioni differenti. Ecco perché vicino ai titoli devi sempre indicare la tipologia dei post.
Pillar article, tutorial, interviste, infografiche, opinioni, notizie: ci sono diversi articoli. La tua attività di blogger può sfruttare formule differenti per aggiornare la home page e conquistare l’attenzione dei lettori. Tutto dipende dalle finalità: link earning, posizionamento per determinate query, community building, brand awareness. Il tuo calendario editoriale deve accordarsi e seguire questo flusso.
Attiva gli alert
Sai qual è lo strumento che preferisco per creare il calendario editoriale? Google Calendar, una certezza per chi ha tanti progetti da gestire. In primo luogo perché puoi generare una griglia per ogni blog senza congestionare il planning quotidiano. E poi ci sono gli alert: i messaggi che puoi pianificare per avere sempre sotto controllo gli impegni.
Con Google Calendar puoi attivare avvisi via email e pop up che interrompono l’attività per avvisarti dell’impegno incombente. Queste soluzioni sono decisive per non dimenticare le pubblicazioni. Eventualità non difficile da immaginare per chi lavora ogni giorno con diversi progetti di blogging.
Genera le statistiche
Un dettaglio che può fare la differenza in un calendario editoriale: ricava dei numeri per descrivere la tua attività di blogging. Detto in altre parole, individua delle cifre per capire cosa hai fatto sul blog, cosa hai pubblicato, quali numeri caratterizzano la tua attività quotidiana. Qualche punto concreto?
- Numero totale di articoli.
- Numero di articoli dedicati a un determinato argomento.
- Numero delle diverse tipologie di articoli.
Su un progetto semplice puoi lavorare a mano, con l’osservazione dei fatti e una modifica quotidiana. Per i calendari più impegnativi puoi usare le funzioni matematiche che il foglio di calcolo mette a disposizione. Con le diverse formule puoi generare somme automatiche ed estrapolare percentuali. Tutto questo, insieme a una rappresentazione grafica, può essere presentato nei report annuali di un blog.
Da leggere: come gestire i filtri di Google Analytics
Il tuo calendario editoriale
Questi sono i punti che devi sviluppare sul calendario editoriale, un documento che può fare la differenza in un progetto più ampio di inbound marketing. Ricorda che non esiste il segreto per portare avanti un’attività di blogging virtuosa: tutto si ritrova nella costanza, nell’abilità di ripetere nel tempo le azioni per farti trovare dal pubblico giusto.
Questo significa pubblicare, organizzare, studiare il target, pubblicare di nuovo. In questo processo il calendario editoriale diventa imprescindibile. Sei d’accordo? Ecco il mio punto di vista, adesso aspetto il tuo nei commenti dell’articolo che hai appena letto.