Il social di Mark Zuckerberg diventa intermediario finanziario nel mondo del terzo settore. Lancia il pulsante “Dona ora” a favore di tutte le organizzazioni no profit. L’obiettivo della call to action è quello di trasformare il coinvolgimento delle persone in una contribuzione finanziaria.
Gli enti potranno utilizzare questo strumento nelle proprie Pagine Facebook e sui link sponsorizzati. Quindi, dopo Google per il no profit anche il colosso di Menlo Park è intenzionato a giocare la sua partita nel campo del volontariato.
D’altro canto, Facebook è sempre stato lo strumento privilegiato dalle associazioni umanitarie per contattare i potenziali donatori attraverso un approccio più personale e meno asettico, lontano dalle vecchie logiche comunicative di volantini o siti internet.
In pratica, con questo update fare una donazione sarà facile come mettere un “Mi piace”. Ora andiamo al sodo. Cerchiamo di scoprire cosa è e come funziona il tasto “Dona ora”.
Il tasto Dona ora: prima l’annuncio ufficiale
Facebook aveva già testato il pulsante dedicato alle donazioni nel 2013, ma soltanto con un numero ristretto di organizzazioni. Ti sto parlando della Croce Rossa, DonorsChoose.org e UNICEF. Poi, circa un mese fa la conferma ufficiale da parte dell’azienda: tutte le realtà no profit presenti sul social avrebbero potuto lanciare una campagna per raccolta fondi.
Sai cosa significa questo per le associazioni senza scopo di lucro? Poter contare su un bacino di oltre un miliardo e 3000 utenti attivi in tutto il mondo. Ora ti lascio alle parole della compagnia:
“Le persone ogni giorno utilizzano Facebook come strumento per diffondere e ampliare la visibilità delle cause verso cui sono sensibili e per motivare gli altri a fare altrettanto. Per questa ragione abbiamo aggiunto l’opzione call-to-action ‘Donate Now’ sulle Pagine e sui Link ads, per rendere queste connessioni ancora più immediate. Ora come non mai è più facile per le no-profit stabilire una connessione con le persone che hanno a cuore le loro cause, e incoraggiarle a contribuire attraverso il sito che preferiscono”.
Come funziona il pulsante Dona ora
In qualità di semplice utente quando clicchi sul tasto “Dona ora” ti comparirà un messaggio. Facebook ti informerà che non è in alcun modo legato all’associazione che avanza una richiesta di donazione. Dopo, verrai indirizzato sul sito di PayPal per effettuare il pagamento.
Invece gli enti no profit possono percorrere due strade:
- Inserire il tasto nella pagina istituzionale senza pagare alcun costo. In questo caso la call to action comparirà tra il tasto “Mi piace” e il riquadro del profilo Facebook.
- Utilizzare il pulsante “Dona ora” sui link degli annunci per aumentarne la visibilità
Naturalmente usufruire di questo strumento non vuol dire avere donazioni certe in ogni secondo della giornata. Bisogna lavorarci. Soprattutto, è importante incoraggiare gli utenti realmente interessati a sostenere una causa benefica.
Il mio consiglio? Cattura l’attenzione delle persone con un contenuto. Un articolo, un video, una foto che parli del tasto “Dona ora”. Magari spiega nel dettaglio per quali scopi verrà usata la donazione e come può cambiare in meglio la vita di una persona. In altre parole, emoziona. In questo modo gli utenti saranno più propensi a fare un’offerta.
La tua opinione
Dopo l’applicazione See First e M, Il tasto “Dona ora” su Facebook dà al settore no profit uno strumento in più per portare avanti le proprie campagne di solidarietà. Il rischio è quello di incentivare una sorta di “volontariato da poltrona” in cui le persone non sono attivamente coinvolte nelle cause sostenute.
Anzi, si lavano la coscienza dietro un computer. Dall’altro lato, quello che preoccupa è la quantità di dati sensibili che il social network andrà a incamerare attraverso le donazioni. Che sia un modo per facilitare acquisti futuri all’interno della piattaforma? Tu cosa ne pensi? A te la parola!