Facebook è di nuovo al lavoro per migliorare la distribuzione delle notizie. Dopo Instant Articles, funzione che permette di leggere un articolo direttamente sul social, tocca a Messenger. Secondo alcune indiscrezioni trapelate da Marketing Land, l’azienda di Palo Alto starebbe progettando di diffondere le news attraverso la sua chat, dando un’opportunità in più a editori e giornalisti.
L’obiettivo di Mark Zuckerberg è chiaro: rendere Messenger -con circa 800 milioni di utenti in tutto il mondo- una realtà separata del social network. Un universo che comprende un ricco ventaglio di servizi diversi a disposizione degli utenti.
La rivoluzione è già in atto da molto tempo: basti pensare che negli Stati Uniti le conversazioni private di Facebook permettono di acquistare prodotti tra vicini e godono della presenza di M, l’assistente virtuale.
La società di Menlo Park, per quanto riguarda la diffusione delle informazioni segue la strada già tracciata da Snapchat. L’applicazione ha aperto le porte ha circa 20 editori, tra cui il Wall Street Journal e Daily Mail. Ma non solo. Anche Telegram usa un servizio simile a quello che vorrebbe introdurre Facebook.
In ogni caso, quanto pubblicato da Marketing Land potrebbe trovare riscontro durante la presentazione al F8, conferenza per gli sviluppatori che si terrà tra 12 e 13 aprile. Sembra che, insieme a questa nuova funzione dedicata al giornalismo, verranno rese note anche le partnership con diversi editori.
Andiamo al sodo. Scopriamo ancora qualche dettaglio su Facebook Messenger per le notizie.
Facebook Messenger per le notizie: come funziona
Gli addetti ai lavori starebbero ancora testando questa nuova feature. Si tratterebbe di un chatbot molto raffinato, un software che genera contenuti automatici.
Ma nella pratica come dovrebbe funzionare Facebook Messenger? É molto semplice: gli utenti riceveranno un link via chat con un’anteprima delle news. Cliccando sul collegamento della notizia verranno indirizzati al sito della testata giornalistica.
Del resto, fai lo stesso quando un amico ti invia un articolo importante. Con l’unica differenza che a invitarti a leggere non è un conoscente ma il The Guardian, ad esempio.
“Bild” sperimenta Facebook Messenger per le notizie
Il tabloid tedesco Bild è il primo a testare il servizio di messagistica di Facebook per lanciare le news. Ecco le parole di Julian Reichelt, editor in chief del quotidiano: “Bild ha bisogno di essere dove si trovano i propri utenti. Circa 30 milioni di persone in Germania sperimentano la propria rassegna stampa digitale su Facebook: ecco perché abbiamo provato Instant Articles e perché, assieme a Facebook, siamo in cerca di soluzioni per consegnare il più velocemente possibile le notizie ai nostri utenti”.
Facebook Messenger è stato provato per le notizie che riguardano il calcio mercato invernale della Bundesliga e per le news sul reality show tedesco I’m a Celebrity… Get Me Out of Here!
Come sottolinea Niemanlab.org, Facebook Messenger non è l’unico canale prescelto da Bild per la distribuzione delle notizie. I contenuti vengono postati anche in altri spazi digitali che appartengono al giornale.
Facebook Messenger per le notizie: cosa ne pensi
Se Facebook volesse davvero usare Messenger per diffondere le notizie, quali sarebbero i criteri con cui veicolerà i contenuti? Il rischio principale è forse quello di invadere uno spazio percepito come privato.
E come farà il generatore di automatico di contenuti a scegliere le news per catturare l’attenzione degli utenti? Si baserà sulle interazioni e i gusti che le persone manifestano sulla piattaforma? Tutte domande che troveranno risposta in futuro.
Facebook sta costringendo il mondo dell’informazione a ripensare al modo in cui le notizie vengono condivise. Notizie sempre più dirette, veloci e costruite intorno ai bisogni del lettore, a ciò che vogliono leggere.
Ora con Facebook Messenger i giornali potrebbero parlare con gli iscritti addirittura in chat. Tu cosa ne pensi di Facebook Messenger per le notizie? Come inciderà sul flusso di informazioni? Discutiamone nei commenti.