Sto analizzando con cura i principali SEO tool per migliorare la scrittura dei miei articoli. Ho puntato l’attenzione su Answer The Public, poi su Google Trend e Ubersuggest. Come forse sai, però, quest’ultimo strumento sta attraversando un periodo di assestamento dopo l’acquisto di Neil Patel.
Non voglio giungere a conclusioni affrettate, ma i segnali che arrivano non sono dei migliori. Sembra, per ora, che le funzionalità siano state limitate soprattutto per la ricerca in italiano. In realtà non è un problema: Ubersuggest è una delle soluzioni migliori per scoprire le query legate a una parola chiave.
Ma non mancano le alternative. Una di queste è Hypersuggest, un tool che permette di indagare a fondo una determinata ricerca, trovando le corrispondenze che comprendono la keyword che ti interessa più altre parole digitate nel motore di ricerca. Tutto questo, però, accompagnato da soluzioni che in certi casi superano le comodità di Ubersuggest e Answer The Public. Vuoi scoprire qualcosa in più?
Le funzioni di Hypersuggest
Il primo passaggio è questo: scoprire le funzioni essenziali di Hypersuggest. Che in realtà è piuttosto semplice ed essenziale. Appena arrivi nel pannello principale (www.hypersuggest.com) hai di fronte a te un cruscotto intuitivo, senza tanti misteri. Ecco gli elementi che attirano la tua attenzione:
- Barra di ricerca
- Lingua
- Paese
- Fonti
Puoi tirare un sospiro di sollievo, tra i paesi presi in considerazione c’è l’Italia. Ed è interessante notare che tra le fonti non c’è solo la ricerca di Google ma anche quella di YouTube e della sezione shopping di Mountain View. Nota importante, se preferisci puoi isolare questi risultati o generare un unico elenco di keyword. Che si ottiene nel modo più semplice possibile, digitando la parola chiave che ti interessa.
A questo punto hai un elenco di keyword – definite sempre da Google Suggest – che puoi selezionare e scaricare in CSV, proprio come fai con Ubersuggest. Ma sai qual è l’aspetto più interessante di Hypersuggest? Dove si trova la differenza con le altre realtà? Trovi tutto nel prossimo paragrafo.
Il vantaggio di questo SEO tool
Il vero motivo che mi spinge a suggerire e usare ogni giorno Hypersuggest è la sua capacità di andare oltre alla formula prestabilita dalla maggior parte degli strumenti per parole chiave.
Di solito i risultati prevedono una combinazione base: keyword dell’utente + altri termini. Tutto questo è possibile con Hypersuggest, ma è giusto superare questo limite e andare oltre. Infatti, nella parte alta del pannello di controllo puoi notare tre funzioni interessanti.
- Normal suggest: racchiude i risultati di base, le corrispondenze a frase che vedono la keyword principale seguita da altri termini. Questa è la soluzione offerta dalla maggior parte dei SEO tool.
- Reverse suggest: qui c’è la rivoluzione di Hypersuggest, le ricerche composte da parole chiave più la keyword che ti interessa. Detto in altre parole, questo tool ti mostra ciò che si trova prima del topic.
- Both Suggest: vuoi una panoramica completa delle keyword per il tuo progetto editoriale? In questo caso puoi ottenere i risultati normal e quelli reverse. Così hai tutti i dettagli per scrivere grandi contenuti.
C’è anche W-Questions, la ricerca dedicata alle domande che ruotano intorno a una query. In questo caso, però, preferisco Answer The Public: più raffinato, attento alle diverse sfumature e, soprattutto, dedicato all’italiano. Su Hypersuggest, invece, non c’è il template specifico per la nostra lingua.
Come usare Hypersuggest per la scrittura online
Hai capito come funziona Hypersuggest, ora vuoi usarlo per migliorare la scrittura. In primo luogo puoi sfruttare le opzioni messe a disposizione da questo SEO tool per individuare gli argomenti da affrontare in un articolo. L’idea è questa: hai definito un topic interessante, magari una ricerca informazionale che ti permette di intercettare potenziali clienti come vuole la scuola dell’inbound marketing.
Cosa scrivere in questo contenuto? Una ricerca su Hypersuggest ti può aiutare perché le varie query collegate permettono di ampliare il concetto e di smembrare l’argomento in particelle specifiche. Proprio come suggeriscono quelle tecniche di scrittura online che ti permettono di informare in modo schematico e semplice. Senza inutili orpelli e puntando all’efficienza.
Le varie ricerche che vengono estrapolate da questo tool individuano i vari H2 e H3 da inserire nell’articolo. Ma non solo, io uso questo strumento in modo da completare e migliorare un paragrafo alla volta. Mi spiego meglio: faccio una ricerca con entrambe le versioni delle keyword (Both Suggest), seleziono un topic centrale che sarà l’H2 e, nello stesso momento, isolo altre sfumature collegate al tema.
Un controllo incrociato con altri strumenti può fare la differenza. Ad esempio, avere il volume di ricerca è utile per capire se una keyword è centrale per un buon numero di lettori e organizzare le gerarchie del contenuto. Per dare senso a questo puoi usare le mappe mentali, sempre efficaci quando si lavora sul SEO Copywriting. Tutto questo richiede tempo e impegno, per questo hai bisogno di un web writer.
Da leggere: scrivere bene vuol dire fare SEO?
Tu come usi Hypersuggest?
Voglio portare alla luce i vantaggi di questo SEO tool: Hypersuggest ti aiuta a individuare le sfumature di un topic che potrebbero fare la differenza in fase editoriale. Come sempre, però, il risultato finale è in mano a te e alla tua abilità: non basta avere il miglior strumento per trovare le parole chiave.
Non basta mai. Devi essere in grado di contestualizzare e affrontare la scrittura non come una semplice compilazione di uno schema fatto di tag title, H1 e meta description. Devi usare i tool per capire cosa vogliono le persone e creare il miglior contenuto possibile. Sei d’accordo? Vuoi aggiungere qualcosa a questa piccola guida di Hypersuggest? Ti aspetto nei commenti.