Perché è importante insegnare il coding a scuola

La Buona Scuola introduce nelle scuole primarie e secondarie l’ora di coding. Sai cosa è il coding, vero? Scrivere un codice di comandi in grado di far funzionare un software. Sì, hai capito bene: programmare non è più un’attività da addetti ai lavori. Ora questo nuovo linguaggio può essere appreso anche dagli studenti italiani.

L’idea di spingere le generazioni future a dare vita a nuovi mondi digitali è partita da una esperienza negli Stati Uniti. Ti sto parlando di Code.org. Questo progetto nato nel 2013 ha visto la partecipazione di circa 40 milioni di studenti e insegnanti di tutto il mondo, tutti desiderosi di imparare a programmare.

Lo stesso Presidente Barack Obama ha sottolineato perché è importante insegnare il coding a scuola: “Non comprate un nuovo videogame: fatene uno. Non scaricate l’ultima app: disegnatela. Non usate semplicemente il vostro telefono: programmatelo”.

L’obiettivo comune a tutti i paesi è quello di sviluppare determinate competenze informatiche. Strumenti che aiutino gli allievi del mondo a dialogare con i computer e a non essere solo dei semplici consumatori ma creatori di un’economia digitale e cittadini attivi.

Il coding è un approccio al pensiero computazionale

Insegnare il coding a scuola vuol dire approcciare al pensiero computazionale, un pensiero che opera per algoritmi. In questo modo gli alunni sono portati a trovare una soluzione ai problemi e svilupparla, applicando la logica ma anche la creatività.

Una delle prime definizioni di pensiero computazionale è stata data nel 2006 dalla scienziata informatica Jannette Wing :“Il pensiero computazionale rappresenta un atteggiamento e un complesso di attività che sono universalmente applicabili e che chiunque, non soltanto gli informatici, dovrebbe essere desideroso di apprendere e utilizzare”.

Detto in altre parole, gli studenti -i nativi digitali per intenderci- attraverso il coding capiscono come funzionano le regole alla base dei programmi che operano su PC, smartphone, tablet, videogiochi. Tutti strumenti che hanno fatto parte della loro vita sin dalla nascita e sui quali oggi possono lasciare la loro impronta.

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Il motivo per cui insegnare il coding a scuola

È chiaro che spiegare il coding a scuola cambia l’orientamento verso l’informatica e le nuove tecnologie. I ragazzi prendono coscienza di trovarsi di fronte a strumenti con i quali realizzare pezzi di realtà utili al prossimo. Come? Imparando i segreti di un “sapere” (il codice) diverso, nuovo. Ed ecco che computer e telefonini non diventano solo un mezzo di svago ma risorse per creare e con cui confrontarsi.

Strumenti per imparare a programmare dedicati ai più giovani

  • Scratch: è l’app più usata per avvicinare più giovani all’arte del coding. È un linguaggio di programmazione che permette di creare storie interattive, giochi e grafiche che possono venire condivise sul web. Scratch ha costruito intorno a sé una comunità d’apprendimento che conta oltre undici milioni di progetti. L’app nasce da un’idea del Lifelong Kindergarten Group del MIT Media Lab di Boston nel 2003 ed è pensata per venire incontro allo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale dei più piccoli. È disponibile gratis su Android e iPad.
  • Hopscotc: con questa app non c’è bisogno di digitare il codice ma solo spostarne piccoli blocchi per giocare con quello che si è realizzato. Utilizzando questa soluzione i giovani programmatori apprendono i principali concetti dell’informatica come: astrazione, variabili, condizionali, loop. Per migliorare la comprensione del coding ci sono video tutorial indispensabili per gli insegnati e un’intera comunità su cui fare affidamento. Al momento puoi usare il tool solo su iOS.
  • Processing: è un programma open source riservato agli adulti. Consente di creare un linguaggio di programmazione visuale in modo facile È stato messo a punto nel 2001 da Ben Fry e Casey Reas al MIT Media Lab di Boston. È dedicato agli artisti che vogliono imparare il coding e testare nuovi modi di comunicare. Infatti, con questo software è possibile osservare visivamente sullo schermo il lavoro che si è realizzato anche senza aver mai messo mano a una riga di codice.

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Altri modi per insegnare il coding a scuola

Ci sono altre strade per formare i discenti all’uso del coding. Ad esempio corsi e laboratori svolti attraverso progetti autonomi messi in campo da insegnanti illuminati, promotori dell’educazione digitale 2.0.Perché è importante insegnare il coding a scuola

Inoltre, nel nostro Paese si sta diffondendo il movimento dei Coderdojo, di respiro internazionale. Sono dei club extrascolastici gratuiti il cui obiettivo è l’insegnamento della programmazione informatica ai più piccoli.

I corsi si svolgono in aziende, coworking, locali pubblici e sono tenuti da volontari. In questi ambienti logico matematici i bambini “imparano facendo” divertendosi, mettendosi alla prova con un pizzico di estro.

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La situazione nelle scuole di Italia

Quasi 16.500 classi coinvolte, più di 300.000 studenti formati all’apprendimento del coding. Il 55% della primaria, il 27% della secondaria di primo grado, il 15% della secondaria di secondo grado. Questi numeri fanno riferimento iniziativa “Programma il futuro,” avviata nel settembre 2015 e nata dalla sinergia tra MIUR e Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica.

Il fine puoi immaginarlo: far entrare il coding nelle aule scolastiche. Queste statistiche del MIUR interessano le scuole italiane e rappresentano un quadro soddisfacente dell’avviamento al coding. Sicuramente l’ora a settimana prevista per imparare a programmare sarà destinata ad allungarsi.

Insegnare il coding a scuola: cosa ne pensi?

In questo articolo ho provato a spiegarti perché è importante insegnare il coding a scuola, offrendoti spunti di riflessione e qualche risorsa utile. Ora lascio a te la parola. Credi sia importante portare il linguaggio della programmazione in aula? Hai già avuto modo di  insegnarlo?Quali sono state le difficoltà? A spetto la tua risposta nei commenti, aiutami ad arricchire questo articolo.