Quando lavori sul calendario editoriale lasci sempre spazio alle interviste? Mi sembra una buona soluzione, la programmazione dei post ha bisogno di variazioni e di voci nuove: i lettori si annoiano facilmente e le interviste possono ravvivare il tuo progetto.
C’è un problema però: i tuoi competitor hanno già pensato a questa soluzione, le interviste agli esperti di settore sono un format obsoleto. Almeno nella forma classica, il semplice botta e risposta attraverso domande testuali.
Le interviste rappresentano una soluzione che fa comodo a tutti: l’autore del blog ottiene un contenuto gratuito, l’intervistato fa pubblicità al suo nome e porta traffico al progetto personale o aziendale. Sembra un’isola felice, vero? Questa logica ha portato a un’inflazione del modello e a un progressivo ammorbamento dei contenuti.
Detto in altre parole, è difficile trovare qualcosa di nuovo. In realtà c’è sempre spazio per innovare, per ravvivare le risorse e i contenuti. Qualche consiglio? Ecco la mia soluzione per dare alle tue interviste online una marcia in più.
Lo scopo delle interviste
Voglio evidenziare un punto: le interviste non devono essere dei contenuti per riempire il calendario editoriale. O almeno non solo. Devi puntare ai vantaggi che può avere la voce di quel professionista sul tuo blog, quindi devi puntare alla qualità delle domande. Cosa significa questo?
- Studia il profilo dell’intervistato, i suoi punti di forza e di debolezza.
- Leggi i suoi articoli, estrapola stile e tone of voice.
- Individua le differenze con il tuo approccio.
- Definisci delle domande diverse per ogni intervistato.
Una buona intervista può avere un cappello introduttivo simile per ogni autore, domande generiche che servono a presentare la firma. Poi il testo si piega e si modella intorno ai singoli profili. Lo scopo dell’intervista: riassumere qualcosa di unico, sviscerare un dettaglio difficile da cogliere in modo diverso.
Pensa al professionista che hai sempre ammirato. Cosa si nasconde dietro al suo successo? Qual è la sua risorsa? E il suo percorso di studi? Come fa formazione? E come affronta i clienti più difficili? Lavorare con domande di circostanza è il modo più semplice per condannare la tua rubrica.
Per approfondire: come organizzare un’intervista per il tuo blog
Punta sui video
L’intervista scritta è perfetta per i motori di ricerca, ma basta per accontentare il pubblico? Forse le persone vogliono conoscere il professionista che hai selezionato, vogliono ascoltare la sua voce. Ecco perché il video è una buona idea: attraverso i contenuti multimediali puoi dare completezza al lavoro e accogliere le esigenze di chi non si accontenta del testo.
Con i video puoi valorizzare le tue interviste, soprattutto se dai continuità al progetto: sul tuo canale YouTube puoi creare un archivio dedicato agli esperti del settore. Senza dimenticare che con Hangout puoi ottenere ottimi risultati con uno sforzo minimo. Bastano pochi passaggi per registrare, archiviare e condividere il tutto.
Soluzione diversa: creare un evento live e sfruttare gli Hangout per chiacchierare con l’intervistato attraverso la diretta. Definisci un appuntamento pubblico, crei un evento su Facebook e su Google Plus, chiami a raccolta i tuoi amici e fai le domande all’intervistato. Magari invitando chi ascolta a partecipare nella chat.
Aspetti tecnici collegati all’intervista video? Hai bisogno di una buona webcam, un microfono adeguato, una camera lontana da rumori e possibili interruzioni. Per completare l’opera devi creare una piattaforma che ospiti i tuoi contenuti, ma in questo caso la soluzione è semplice: YouTube risponde alle tue necessità. Per sfruttare i video in ottica SEO puoi suggerire a Google la sitemap video: in questo modo le pagine del blog saranno indicizzate nell’omonima sezione.
Contenuti extra: i podcast
Testo e video: una buona combinazione per la tua intervista. Vuoi il massimo per il tuo contenuto? Pensa a un podcast, a un contenuto audio da scaricare e portare sullo smartphone.
La comodità è questa: puoi ascoltare il contenuto in qualsiasi circostanza, anche quando fai i piatti o cucini. Per leggere un articolo hai bisogno di concentrazione, stesso discorso vale per il video: con il podcast permetti al pubblico di ottimizzare i tempi.
Come creare un podcast? Hai bisogno di una strumentazione adeguata, di un microfono capace di registrare la voce e restituire un prodotto di qualità. Puoi utilizzare piattaforme come Spreaker o Soundcloud per ospitare i file, creare dei lettori embeddabili e consentire di scaricare il podcast.
A proposito, ricorda di rendere disponibile il lavoro su iTunes. Per approfondire questo argomento puoi consultare la risorsa ufficiale della Apple: help.apple.com/itc/podcasts_connect.
Fonte di traffico
Un aspetto interessante delle interviste: puoi creare una risorsa capace di ottenere traffico attraverso un buon posizionamento. Immagina questo: un blog dedicato al tema web marketing che intervista tutti gli specialisti e crea una categoria ottimizzata per la keyword “consulenti web marketing”. Quali sono i margini per lavorare in questa direzione?
- Attraverso WordPress SEO by Yoast puoi modificare tag title e description.
- Quando crei la tassonomia puoi definire un URL SEO friendly
- Nella pagina dedicata alla categoria puoi aggiungere del testo personalizzato.
Tutto questo può essere supportato da una buona attività di link interni e da una navigazione che metta in risalto la categoria nel menu o nei banner della sidebar. Ricorda: la rubrica dedicata alle interviste deve essere una risorsa completa, anche in termini di ottimizzazione SEO.
Non dimenticare, però, che la categoria può essere condivisa su Facebook e Twitter: usa Tweetdeck o Postpickr per programmare delle condivisioni con testo, link e immagine personalizzata. In questo modo puoi sfruttare la forza dei social e puntare verso un lavoro di link earning: devi avere dei collegamenti da altri blog del settore.
Da leggere: 7 idee per sfruttare i video sul tuo blog
Coinvolgi il pubblico
Un buon modo per dare verve alle tue interviste: coinvolgi il pubblico prima del confronto. Attraverso i social puoi anticipare il profilo che intervisterai e lanciare un invito: “Quale domanda vorresti fare a questo professionista? Hai qualche dubbio? Lascialo su Twitter”. In questo modo ottieni un duplice risultato:
- Puoi sfruttare idee valide che ti erano sfuggite.
- Coinvolgi un pubblico amico che aspetterà la pubblicazione.
Un dettaglio importante: all’interno dell’intervista puoi dedicare uno spazio per ringraziare chi ti ha suggerito le domande. Riconoscere il valore della collaborazione è fondamentale negli equilibri del social web: le persone sono incentivate a partecipare se notano la tua attenzione nei confronti di chi dedica il proprio tempo al tuo progetto.
Come sempre, non esiste un dono gratuito. Se vuoi la partecipazione del pubblico devi essere disposto a dare il giusto riconoscimento a chi investe risorse. Un dettaglio importante: crea un hashtag brandizzato per rendere riconoscibili le domande del pubblico.
Tu lavori con le interviste?
Questi sono i miei consigli per ottimizzare le interviste online, un contenuto che spesso viene pubblicato senza convinzione e solo per riempire gli spazi liberi del calendario editoriale.
Non funziona così, non è questa la soluzione giusta per raggiungere buoni risultati. Vuoi aggiungere qualcosa a questa lista? Credi che siano delle osservazioni utili? Questa è la mia opinione, aspetto il tuo punto di vista nei commenti.