Argomento interessante quello dei link interni, a prescindere dal filone blog aziendale. Certo, in questo periodo sto puntando su questo argomento e sto cercando di sviscerare tutti i punti legati a questo settore. Il discorso legato ai link interni è trasversale: riguarda qualsiasi sito web, ma i blog hanno maggiori opportunità.
Motivo? La presenza di contenuti, tanti contenuti. Ogni articolo è un potenziale link da inserire, così come ogni pagina fissa ma anche categorie e tag. Limitare l’azione dei link interni vuol dire ignorare una risorsa che può portare grandi vantaggi al tuo progetto di corporate blog.
Perché usare i link interni?
Per due motivi sostanziali: per migliorare la navigabilità del tuo blog e per l’ottimizzazione SEO interna. Un blog si sviluppa su base verticale: ogni giorno (oppure ogni settimana, due volte a settimana) aggiungi un contenuto, e quello precedente viene oscurato.
Questo continua fino a scomparire dalla home page. Rimane in archivio, viene sempre trovato dai lettori grazie ai motori di ricerca: alcune ricerche, tipo quella di Hubspot, dimostrano che gran parte del traffico arriva proprio dagli articoli vecchi. Stesso discorso vale per la lead generation.
Ma difficilmente i lettori troveranno i tuoi vecchi articoli navigando sul blog. Certo, hai tutti gli strumenti per ottimizzare la ricerca. Hai il campo search e hai un buon menu. Ma perché non agevolare questo processo? I link interni aiutano proprio questo punto: permettono al lettore di scoprire contenuti collegati, utili per approfondire l’argomento. Ecco perché una delle regole fondamentali del linking interno riguarda la contestualizzazione.
Vale a dire, non devi inserire link senza una ragione ben precisa ma per aiutare il lettore. Quello che fai deve essere utile a chi sfoglia il tuo articolo. Ma può e deve essere utile anche all’aspetto SEO, ovvero all’ottimizzazione interna delle pagine web. I link interni vengono riconosciuti da Google e possono portare benefici evidenti al posizionamento.
C’è un altro motivo
Le conversioni. Un blog aziendale può avere delle landing page da spingere per vendere beni o servizi, per far scaricare un documento, per ottenere un contatto da trasformare in cliente. In questi casi i link interni non hanno solo valore SEO o per favorire la scoperta di nuovi contenuti: attraverso un buon uso dei link interni puoi portare i tuoi lettori verso le risorse che contano veramente. Può essere utile inserire un obiettivo su Google Analytics per capire l’efficacia di determinati link e contenuti.
Come inserire i link interni
Un link permette all’utente di passare da una pagina all’altra attraverso un click. Questo vale anche per i link interni. Io di solito seguo delle regole di base che possono essere riassunte in questa lista:
- Inserire un link solo quando serve.
- Non usare target _blank.
- Utilizzare un anchor text utile per capire la destinazione (no “clicca qui”).
- Evitare automatismi.
Quest’ultimo punto è importante. Su WordPress esistono dei plugin che permettono di automatizzare l’inserimento dei link interni. Quindi, ogni volta che appare una determinata keyword o keyphrase, il plugin inserisce il link verso una risorsa indicata.
Permette di risparmiare tempo, senza dubbio, ma io preferisco avere sempre il controllo dei link da inserire in determinati anchor text. Processi automatizzati che puoi agevolare senza problemi: post correlati e breadcrumb. Nel primo caso generi attraverso un plugin delle correlazioni tra post, indicando dei contenuti che dovrebbero essere interessanti per chi ha appena finito di leggere un post.
Nel secondo caso, invece, il breadcrumb utilizza dei link per definire la navigazione interna del sito. In questo modo (non a caso bredcrumb si traduce con “briciole di pane”) l’utente può sempre avere un’idea chiara della sua posizione all’interno del sito. Ma allo stesso tempo generi dei link interni, anche se non è sempre utile. Ecco le parole di Search Engine Journal:
Only use breadcrumbs when they help a user: for large, multi-level websites. These are for user first of all; if they also help SEO – that’s an additional benefit. Don’t add breadcrumbs just for the sake of adding good internal anchor text.
Come tutte le azioni che svolgi sul tuo blog, anche quelle legate ai post correlati e al bredcrumb hanno al centro l’interesse dei lettori. I link non si inseriscono per altri motivi, ma solo per fare in modo che le persone (e poi i motori) scoprano determinati contenuti.
Evoluzione e revisione
Inoltre puoi aumentare il numero di link interni con una buona attività di revisione dei vecchi post. Definisci un numero di post a settimana, riprendi quelli più vecchi di un anno e ottimizzi tutti gli aspetti: immagini, testo, informazioni. Magari aggiungi dei paragrafi per ottimizzare il testo in base alle evoluzioni dell’argomento. E, soprattutto, aggiungi link interni che quando hai pubblicato l’articolo non erano possibili.
Se, invece, vuoi trovare gli articoli che contengono determinate keyword (o combinazioni) puoi utilizzare un operatore di ricerca Google: “keyword” site:http://www.nomedominio.it. In questo modo hai una lista di contenuti nei quali inserire i link interni che ti interessano.
La tua opinione
I link interni hanno diversi obiettivi. E tu devi ottimizzare la tua attività in modo da ottenere tutti i vantaggi possibili, senza dimenticare l’importanza dell’utente quando legge e naviga nel tuo blog aziendale. Tu come ottimizzi i link interni? Li usi? Hai una strategia? Lascia la tua opinione nei commenti.