Questa è una domanda tipica, una di quelle che spesso mi viene fatta durante i corsi di blogging: meglio scrivere un unico contenuto, ricco e pieno di approfondimenti, o toccare ogni singolo punto con un post? Magari dedicando una rubrica a questo tema?
In primo luogo devi fare una domanda semplice al tuo blogger (o a te stesso): qual è l’obiettivo? Cosa vuoi ottenere con i tuoi contenuti? Senza riflessione sugli obiettivi, mi dispiace, non puoi fare una scelta ponderata. Perché da un lato hai il topic, l’argomento che vuoi affrontare, e dall’altro hai la formula. Ovvero come hai deciso di definire l’argomento.
Alla base c’è sempre la ricerca delle esigenze: ci sono gli interrogativi, le necessità del pubblico. Con i tuoi articoli vuoi rispondere alle domande che hai individuato in fase di analisi: ora devi capire come le vuoi soddisfare, e in che modo raccogliere i frutti di questo lavoro.
Nel sales funnel i contenuti del blog hanno un obiettivo: attirare nuovi lettori verso le tue risorse. Le persone scoprono il tuo blog, arrivano sulla landing page per lasciare un contatto, ricevono case study, apprezzano il tuo prodotto/servizio, provano la demo e diventano clienti. Questa è la strada da percorrere, la strada più semplice e diretta. Però ci sono altre soluzioni da analizzare per arrivare a questa conclusione. Iniziamo proprio dai long form content: quali sono i vantaggi di questi contenuti?
Perché puntare sui long form content?
I long form content sono i contenuti lunghi, articolati, ricchi di approfondimenti. In questa categoria rientrano tutorial, case study, pillar article: sono post che vanno oltre la descrizione superficiale, cercano di rispondere con sufficienza a tutte le domande che potrebbero sorgere durante la lettura. Sono dei contenuti completi, ricchi, densi di informazioni.
Hanno un vantaggio: riescono a sintetizzare in un’unica pagina tante informazioni. E soddisfano il bisogno umano di racchiudere la conoscenza necessaria per rispondere alle proprie domande in un unico luogo. I lettori amano i long form content utili, ma tendono a penalizzare chi pensa di “allungare il brodo” con chiacchiere inutili.
Il concetto di long form content, infatti, è delicato: non devi scrivere tanto, ma il giusto. Se un argomento ha bisogno di molto spazio per esprimere tutti i punti utili ben venga. Uno studio di SerpIQ mostra una correlazione interessante: i contenuti più lunghi sono quelli che si posizionano meglio nella serp. Perché Google ama contenuti completi, ricchi, capaci di rispondere nel miglior modo possibile a tutte le esigenze che ruotano intorno a una domanda.
Non si tratta – come ben sai – di soddisfare il parere di WordPress SEO by Yoast: un contenuto ricco riesce a definire le intenzioni di ricerca, guarda intorno a ciò che si nasconde intorno alla singola domanda. Come suggerisce anche thesaleslion.com:
“Google wants to show great content that delivers their users a delightful experience. That’s their goal. And longer content that does a deep dive into a subject certainly has a better chance of meeting this goal. (Again, there are always exceptions, but you get my point)”.
Google vuole restituire contenuti validi, e un articolo capace di affrontare un tema in profondità ha maggiori opportunità di ottenere questo risultato. Un long form content permette di mantenere il lettore sul sito per più tempo, può essere trasformato in un post evergreen da aggiornare con costanza, può diventare un riferimento autorevole del tuo blog e diventare – questa è la parte interessante, lo so – un’ottima esca per conquistare link di qualità.
Tutto questo è fantastico, ma i contenuti lunghi hanno un difetto: hanno bisogno di tempo e risorse. E spesso sono superati dai post brevi, soprattutto quando cambiano gli obiettivi.
Per approfondire: punta alla link earning con le immagini.
Perché pubblicare short content?
Ci sono diverse ricerche che concordano su un punto: le persone leggono poco su internet. O meglio, leggono quando vengono agevolate nel miglior modo possibile. E soprattutto quando il contenuto è lungo quanto basta. Quindi i punti fondamentali per aumentare il numero di parole lette sono questi:
- Leggibilità
- Utilità
Se un testo è leggibile l’utente legge, altrimenti abbandona la sfida. Stesso discorso per l’utilità: un testo inutilmente lungo viene abbandonato. Il mobile guadagna nuovi spazi, e i testi lunghi diventano una sfida per la lettura su piccoli schermi. La soluzione alla storica domanda “Meglio un contenuto lungo o un post breve?”: soddisfare nel miglior modo possibile un’esigenza.
Ma perché dividere un long form in diversi post? Non è meglio pubblicare un unico articolo con tutte le informazioni? Dipende. Con un long form content puoi ottenere dei vantaggi (ad esempio puoi ottenere link di qualità), ma con una rubrica ben studiata puoi puntare alla fidelizzazione. Puoi creare attesa intorno alle pubblicazioni, spingere le persone a tornare sul tuo blog. Magari a diventare fan della pagina Facebook o a seguire il feed rss.
Ancora, un’altra idea: un grande contenuto diviso in cinque punti approfonditi e pubblicati come singoli articoli. Il quinto, però, distribuito solo via newsletter. Obiettivo? Aumentare gli iscritti, magari inserendo nel footer dei post il form per lasciare l’email. Senza dimenticare il cliffhanger: il testo che lascia in sospeso il lettore e annuncia il prossimo articolo.
Senza dimenticare che i contenuti di una rubrica, dedicati a un determinato topic, possono essere utilizzati per lavorare con i link interni e spingere un pillar article o un altro articolo. in questi casi, però, consiglio di non improvvisare. E di lavorare a fianco di un consulente SEO.
E tu cosa pubblichi?
In questo post ho lasciato qualche idea per articolare le tue pubblicazioni. I long form content sono utili, interessanti e ricchi di opportunità per chi fa blogging. Ma puoi anche prendere in considerazione l’idea di creare una mini rubrica per coinvolgere i lettori e fidelizzare il pubblico. Secondo te questa è una buona soluzione?
Hai già provato a creare una rubrica per i tuoi lettori? Racconta la tua esperienza nei commenti.