Il Punteggio di Qualità (o Quality Score) in Google AdWords – così come il Punteggio di pertinenza in Facebook Ads – è una metrica da tempo fondamentale per rendere efficienti le proprie campagne.
Tuttavia, negli anni Google ha relegato (pur tenendone sempre gran conto) il Punteggio di qualità a una colonna aggiuntiva, non immediatamente visibile ai nuovi inserzionisti, sepolta come sotto-voce di una categoria di colonne aggiuntive più ampie.
Insomma, per alcuni non era semplice rendersi conto che esisteva, il Punteggio di Qualità.
Figuriamoci lavorarci sopra. 🙂
Come funziona il Punteggio di qualità
Dietro al punteggio di qualità – una valutazione da 1 a 10 (dove 1 è il valore più basso, 10 l’eccellenza) – si nascondono tre parametri:
- La percentuale (CTR) di clic prevista;
- La pertinenza degli annunci;
- L’esperienza sulla pagina di destinazione;
Il punteggio di qualità è legato alle singole parole chiave, dove più elevato il punteggio di qualità, migliore la coerenza tra la ricerca che viene effettuata dall’utente, l’efficacia degli annunci mostrati verso una pagina di destinazione affidabile.
Il punteggio di qualità è inoltre influenzato dal rendimento precedente: migliore lo storico della campagna sulla singola parola chiave, migliori le opportunità di raggiungere una valutazione migliore.
Perché lavorare sul punteggio di qualità? Perché, semplicemente, un punteggio più alto permette di ridurre il costo-per-clic effettivo e di ottenere migliori posizionamenti rispetto a competitor dal punteggio minore. È il modo, per Google, di spingere gli advertiser a progettare campagne più coerenti e utili, spingendoli a non aggirare le regole.
Come tenere d’occhio il Punteggio di Qualità
Da qualche giorno è possibile disporre dei tre valori (CTR previsto, pertinenza e efficacia della landing) separatamente in un set di colonne finalmente a loro dedicato.
Per fare ciò, è sufficiente personalizzare le colonne della tab “Parole chiave”, scegliendo tra le metriche disponibili la sezione “Punteggio di qualità”.
Sarà così possibile scegliere dall’elenco:
- Il punteggio di qualità totale (da 1 a 10)
e, separatamente:
- Il CTR previsto;
- La pertinenza dell’annuncio;
- L’esperienza sulla pagina di destinazione;
È anche possibile aggiungere, per le tre colonne, il dato storico, indicato in “(cron.)”. Per esempio, la colonna “Punt. qual. (cron.)” mostrerà il dato passato, conosciuto dal sistema, per il periodo temporale in quel momento considerato.
Quella che appare come una modifica minore è invece una gran comodità per tutti coloro che, consapevoli dell’importanza di questa valutazione, da tempo desideravano un metodo più semplice per avere visione globale sui tre fattori che compongono il punteggio.
È ora quindi possibile, aggiungendo tutte e quattro le colonne, ordinare le performance delle proprie parole chiave per CTR previsto, esperienza dell’annuncio o efficacia della landing. Quello che prima era un valore riassunto in un piccolo popup sull’icona a fianco di ciascuna parola chiave nella colonna “stato” ora è un valore separato e indicato in una vera e propria colonna come “sotto la media”, “nella media” o “sopra la media”.
Naturalmente, incrementare il punteggio di qualità di una campagna richiede attenzione diversa sui tre parametri principali, e su questo torneremo in seguito. Se ancora stai osservando il punteggio come valutazione unica, qualche clic tra le colonne personalizzate potrà aiutarti parecchio nel gestire le tue campagne.