Una domanda che mi viene fatta non di rado specie da chi vuole iniziare a fare ottimizzazione sui motori di ricerca è “Perché fare SEO nel tempo dei social network?“; che poi è una variante edulcorata del vecchio refrain della SEO è morta.
La risposta potrebbe suonare banale ma finché non sarà un passaggio logico evidente, toccherà ripeterla con la stessa forza dei becchini dell’ottimizzazione sui motori di ricerca: “Perché la SEO ti permette di intercettare l’utente in un momento di bisogno di ciò che gli stai offrendo”.
SEO e il bisogno dell’utente medio
I mercati sono conversazioni (Cluetrain Manifesto)
Sono sicuro che se facessimo un sondaggio, questa citazione se la giocherebbe con “stay hungry, stay foolish” di jobsiana memoria.
Si, è straesatto che i mercati sono conversazioni SOPRATTUTTO nell’epoca dei social network ma è pure vero che questi ultimi sono pessimi strumenti di vendita, parafrasando l’esperto blogger e amico Francesco Gavello.
Nella mia piccola esperienza dover puntualizzare le differenze fra SEO e Social è come rimescolare una zuppa raffreddata, eppure una volta per tutte va definitivamente detto:
L’utente che naviga sui social network è in uno stato mentale avulso a comprare qualcosa.
Si sta semplicemente rilassando e qualsiasi interruzione a questo suo sciogliersi come un gelato fra gli aggiornamenti di stato di amici e giochini dà pari fastidio alle interruzioni pubblicitarie mentre si guarda l’ultimo talent show culinario preferito – per fare un esempio classico.
Tant’è che, nella mia esperienza, noto che le ads che funzionano meglio sono quelle dei giochi, appunto, o legate al settore dell’entertainment mordi-e-fuggi: prova a essere “social” con un sito che vende tubi. Magari è un mio limite, ma non ho ancora avuto un riscontro che mi smentisse. Ci spero che esista!
L’importanza dello stato mentale
L’utente invece utilizza il motore di ricerca per cercare risposte alle proprie domande, soddisfazione ai propri bisogni e – a corollario – informazioni su quale sia il miglior metodo possibile per raggiungere il suo obiettivo. Insomma, il canale presidiato dalla SEO sembra, lato vendita, il migliore messo in questa ottica.
I mercato sono conversazioni e le conversazioni sono sui social network. Straverissimo e di sicuro la fidelizzazione del cliente passa da qua: ma in qualche modo questo cliente dovrà pur essere acquisito e il canale, a mio modesto parere, è quello della SEO.
Il migliore per intercettare l’utente nel suo stato mentale più sensibile, ricettivo e proattivo a trovarci (se siamo visibili) come soluzione a un suo problema.
Ecco perché ho parlato più di complementarietà fra SEO e Social rispetto a un effetto diretto (che non esiste, anche qui lieto di essere smentito).
Search engine e social network sono i due maggiori portali di accesso al Web, vanno sfruttati entrambi – se budget e tempistiche lo consentono – e ognuno con i suoi obiettivi ben precisi.
Tu cosa ne pensi?