Chi lavora con le vendite online sa che i risultati si ottengono con i test per schede ecommerce. Vale a dire migliorando e variando apparenze per mettere a punto aspetti indispensabili per ottimizzare le schede dello shop. Obiettivo? Trovare la soluzione giusta per vendere di più.
D’altro canto questo suggeriva Albert Einstein: è follia aspettarsi qualcosa di diverso se si fanno sempre le stesse azioni. Ecco perché il test diventa un ingrediente decisivo per la tua attività online. D’altro canto è difficile procedere senza una bussola, modificando aspetti che potrebbero essere utili.
Ma che non sempre influenzano gli acquisti. Quindi, come sviluppare le schede ecommerce con i test A/B? Ecco una serie di elementi, non sempre presenti all’attenzione quotidiana, che devono essere valutati con cura quando decidi di ottenere il massimo con la tua attività di vendita online di beni e servizi.
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Pulsante call to action
Vale a dire l’elemento decisivo di una buona scheda prodotto. Cosa cliccano le persone per completare l’acquisto? La call to action che si trova sul bottone. Ed è chiaro che lavorare sodo è necessario per ottenere dei buoni risultati: non puoi accontentarti del primo risultato, devi definire diversi aspetti.
- Posizione.
- Colore.
- Testo.
- Dimensioni.
- Forme.
Sai bene che l’aspetto estetico di un call to action button può influenzare (e non poco) l’attività dell’utente. Se vuoi aumentare le vendite e migliorare le conversioni non hai altra scelta: definisci una serie di test per ottimizzare la scheda ecommerce dal punto di vista della chiamata all’azione. E trova il bottone in grado di spingere le vendite trasformando il singolo utente in un nuovo cliente del tuo shop online.
Immagini sulla scheda ecommerce
Cambiare le foto della pagina dedicata ai prodotti da vendere può essere una buona soluzione per rifinire le pagine in questione. Nel tentativo, ovviamente, di incrementare le vendite. Le persone prendono decisioni grazie alle foto, e tu devi essere in grado di offrire il miglior segnale possibile.
Meglio uno scatto frontale o laterale? Emozionale o informativa? Con ingrandimento del dettaglio specifico o dell’intero scatto? Ancora, quante foto aggiungere in una scheda ecommerce? Devono essere contestualizzate in uno scenario o è meglio usare il cubo bianco per isolare l’oggetto?
Le domande si moltiplicano se prendi in esame i video nei test per schede ecommerce. In ogni caso ricorda la regola d’oro: mai appesantire la scheda. Hai bisogno di qualità visual e velocità nel caricamento: questo passaggio deve far parte delle prove. Arricchire una pagina senza aver ben presente l’importanza del caricamento in tempi brevi vuol dire limitare i possibili risultati.
Tag title e meta tag description
Lo snippet permette di lavorare su un tema interessante: il click-through rate. Ovvero la metrica, in percentuale, che indica il rapporto tra persone che hanno visualizzato il link nella serp e quelle che cliccano. Ciò significa che il posizionamento SEO può essere superfluo se le persone non cliccano.
La Search Console di Google offre un rapporto per valutare questa metrica. Ed è qui che inizia il test per schede ecommerce: valuta la possibilità di modificare tag title e meta description per influenzare i click al sito. E portare nuovi potenziali clienti sulle pagine dello shop. Tutto questo considerando che:
- Le modifiche al tag title possono portare variazioni al posizionamento.
- Il testo contenuto nella meta description non influenza il ranking.
- Google può decidere in modo arbitrario di non prendere questi testi.
Modificare il tag title a cuor leggero, senza il contributo di un esperto SEO, può essere un errore clamoroso perché questa stringa resta uno dei fattori dell’ottimizzazione on-page più importanti.
Con la meta description, invece, operi con maggior serenità. Ricordando le misure che, di solito, garantiscono l’assenza di tagli: 60 battute per il titolo, 145 caratteri per la descrizione. Attenzione, su queste cifre c’è molta incertezza: Google valuta i pixel, non i caratteri. Ma anche se spesso si sentono notizie di aumenti dello spazio disponibile io tendo a rimanere fedele alle cifre storiche dei meta tag Google.
Struttura del testo e stile del copy
Sui contenuti della scheda ecommerce si possono fare decine di test, devi solo avere un bravo professionista al tuo fianco. Ad esempio puoi valutare la possibilità di modificare la posizione dei vari moduli e mettere in primo piano le informazioni tecniche, magari avvicinandole al pulsante call to action.
Oppure lavori sulle leve del copywriting persuasivo, forzando la mano sui passaggi che sfruttano scarsità delle risorse, necessità di soluzioni immediate, riprova sociale. L’aspetto più importante, dal mio punto di vista, riguarda la capacità di intendere il copy non solo come il blocco di testo.
La descrizione di un prodotto può essere oggetto di test (più lunga o breve, emotiva o informativa) ma in una pagina del genere si lavora molto sui micro-elementi. Ad esempio il testo che accompagna le stelline del rating o quello dell’H1, l’headline principale. Questi elementi devono essere testati.
Tipo di riprova sociale
Sai bene che questo elemento può fare la differenza quando decidi di vendere online. Le persone si fidano di chi mostra, con onestà e chiarezza, le proprie opinioni rispetto a un prodotto o un servizio.
E nei tuoi obblighi, come responsabile del digital marketing per il negozio online, c’è la necessità di fare test per schede ecommerce dedicati alla migliore riprova sociale possibile. Casi concreti::
- Inserire recensioni testuali.
- Testare video-interviste.
- Usare le foto dei clienti.
- Aggiungere tweet e post su Facebook.
All’interno di questi punti puoi variare senza timore. Ad esempio con recensioni scritte inserite in un carosello, aggiungendo il testo in un visual che metta il volto del cliente in primo piano e altro ancora. Qui il design e l’user experience viaggiano sullo stesso binario per raggiungere l’obiettivo.
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I tuoi test per schede ecommerce
In questo articolo metto su carta (digitale) i principali aspetti per l’ottimizzazione ecommerce dal punto di vista delle pagine di destinazione. O meglio, qui trovi una manciata di test per schede ecommerce che ti consentono di lavorare sulla qualità della pagina di atterraggio: mai adattarsi e accontentarsi.
Ma, soprattutto, non procedere alla cieca. Ricorda che i test devono essere portati avanti misurando e mettendo a confronto i risultati delle situazioni precedenti con quelle che hai prodotto e ipotizzato. Lavorando sui singoli aspetti in modo da isolare le possibili azioni da attivare. Anzi, quali sono le tue?